30 anni di Libera, un incontro a Materia per parlare di lotta alla mafia (anche qui al Nord)
Per i trent'anni di Libera contro le mafie, la sezione di Varese ha organizzato un incontro a Materia, il nuovo hub culturale di VareseNews, per raccontare questi decenni di impegno, sensibilizzazione e lotta contro le organizzazioni mafiose, che anche al Nord sono presenti e attive

Festeggiare un compleanno speciale e raccontare l’attività della sezione di Varese, con la speranza che possa incuriosire e interessare sempre più persone. Libera contro le mafie spegne quest’anno trenta candeline e per questo anniversario importante ha chiamato a raccolta sostenitori e cittadini in una serata speciale a Materia.
L’evento è stato introdotto dal giornalista Orlando Mastrillo, che ha raccontato al pubblico presente della nascita di Materia, il nuovo hub culturale di VareseNews, luogo a disposizione anche delle associazioni del territorio, come Libera Varese, arrivata a Castronno per questa ricorrenza.
Mastrillo ha poi fatto riferimento alla presenza nel territorio del varesotto e del legnanese da parte delle organizzazioni mafiose, che negli anni continuano a trovare delle sponde all’interno della società civile e, modificando il loro modus operandi, si sono trasformate in “società di servizi” a disposizione dell’imprenditoria per attività illecite. Un’attività che in passato era anche stata ridimensionata a parole dai politici locali, che sminuivano la possibilità che mafia, camorra e ndrangheta si fossero infiltrati al Nord, discorsi poi palesemente mistificati dai fatti.
Il giornalista ha infine evidenziato la necessità che la stampa locale tenga alta l’attenzione dell’opinione pubblica su questi temi, affinché anche le persone comuni diventino consapevoli e attente.
Elena Borgo, coordinatrice di Libera Varese, ha poi raccontato della nascita di Libera, creatasi sulla scia delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, irrobustitasi grazie ad un immane lavoro fatto con le scuole, nelle comunità e anche con azioni politiche come la legge sui beni confiscati alle mafie, di cui l’associazione è stata promotrice.
Formazione, divulgazione di informazioni, promozione della giustizia sociale, sensibilizzazione e monitoraggio civico dell’utilizzo dei beni requisiti alla mafia sono solo alcune delle tante attività che caratterizzano il lavoro quotidiano di Libera. In Italia, ma anche e soprattutto localmente.

Sono circa 200 le particelle catastali requisite alla mafia in provincia di Varese, così suddivise: 95 di esse hanno già un’attività in essere, in mano ad associazioni o enti del terzo settore, mentre 96 devono ancora essere assegnati. Borgo ha tenuto a precisare come Libera stia cercando di promuovere questa possibilità, anche grazie all’agenzia dei beni confiscati e alla “vetrina virtuale” di quanto disponibile – attiva da qualche mese – affiancando associazioni ed enti intenzionati a candidarsi per richiedere un bene.
Ruffino Selmi, volontario, ha tenuto a sottolineare come Libera sia una rete di associazioni e collabori anche con quelle realtà che si battono contro fenomeni gravi, come il gioco d’azzardo, spesso collegato anche alle mafie.
Impegno costante, dunque, e infinita passione in un’associazione che in questi trent’anni tanto è cresciuta e molto ha seminato, con i volontari e con don Luigi Ciotti (in tempi recenti ospite a Busto Arsizio, ndr) come guida e promotore: pronti a lottare perché le persone diventino consapevoli di come si stiano muovendo le organizzazioni criminali di stampo mafioso e facciano scelte di vita etiche, consapevoli e rispettose della legalità.

La serata a Materia si è conclusa con un ricco buffet con i prodotti di Libera Terra, provenienti proprio dalle terre confiscate alle mafie.

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