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Varese e Como hanno vinto la sfida dell’università: l’ateneo sia cabina di regia per gestire le sfide future

Molte le istituzioni locali e nazionali presenti per la XXVII inaugurazione dell'ateneo cittadino, il primo per la rettrice Pierro. All'Università oggi si guarda con grande attenzione perchè da qui usciranno le soluzioni per le sfide future

L’Aula Magna nel Rettorato di via Ravasi ha accolto l’inaugurazione del ventisettesimo anno accademico dell’Università degli Studi dell’Insubria. Il primo dell’era della magnifica Rettrice Maria Pierro che ha apportato alcune variazioni al tradizionale cerimoniale. Tra le novità la presenza di altri atenei italiani, rappresentati da rettori/rettrici o prorettori/prorettrici per ricordare la missione comune e condivisa  del mondo accademico chiamato a raggiungere nuove eccellere nella valorizzazione delle professionalità e della ricerca. È mancata anche l’assegnazione della Rosa Commacina, l’onorificenza dell’ateneo.

I Rettori e Prorettori Presenti

I “magnifici” e le “magnifiche” che hanno sfilato e poi seguito la cerimonia sul palco, tradizionalmente disposti secondo l’anno di nascita istituzionale, a partire dal più giovane, sono stati: Luigi Maria Terracciano della Humanitas University; Riccardo Pietrabissa dell’Istituto Universitario di Studi superiori di Pavia; Anna Gervasoni dell’Università Carlo Cattaneo, Liuc; Francesco Castelli dell’Università degli Studi di Brescia; Valentina Garavaglia dell’Università Iulm; Sergio Cavalieri dell’Università degli Studi di Bergamo; Marina Brambilla dell’Università degli Studi di Milano; Francesco Svelto dell’Università degli Studi di Pavia. E inoltre: Gonzalo Monzon, delegato del rettore dell’Università degli Studi Europea; Maurizio Casiraghi, prorettore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca; Anna Maria Fellegara, prorettrice Vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Antonella Carù, prorettrice dell’Università Bocconi; Marina Brogi, delegata della rettrice dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma.

Dopo il tradizionale corteo dei togati, dagli uffici del rettorato all’aula magna,  la presentazione dei direttori e delle direttrici dei dipartimenti, l’Inno d’Italia e quello alla Gioia intonato dal Chorus Insubriae, diretto da Pietro Colnago, è iniziata la cerimonia con gli interventi istituzionali.

Gli Interventi Istituzionali

Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato della Repubblica, ha sottolineato l’importanza dell’ateneo come laboratorio di idee e crocevia di culture, sottolineando il ruolo cruciale dell’innovazione, nella formazione delle nuove generazioni ma anche la sua crescete apertura verso gli altri paesi:« In un momento di grandi cambiamenti, il mondo accademico è chiamato a formare i futuri professionisti ma anche i cittadini responsabili e capaci di affrontare il mondo. L’Insubria ha dimostrato di saper investire nell’apertura al mondo in un’ottica di confronto di saperi e di culture».

Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, ha evidenziato il ruolo dell’Insubria nel panorama sanitario e la necessità di migliorare l’accesso ai corsi di laurea in Medicina. Una citazione critica ha riguardato l’attrattività del sistema accademico lombardo: « Abbiamo 15 atenei che registrano il 30% degli universitari provenienti da fuori regione. Abbiamo però solo l’8% dei fondi ministeriali per assegnare borse di studio al merito, un’incongruenza che da tempo sto cercando di superare. Bene infine che questo governo stia mettendo mano all’accesso ai corsi di medicina, risolvendo una criticità generata da scelte del passato scellerate».

Alessandro Fermi, assessore regionale a Università, Ricerca e Innovazione, ha presentato i risultati delle nuove misure di finanziamento per le infrastrutture tecnologiche degli atenei lombardi: « Oggi possiamo dire che l’Insubria è una sfida vinta e occorre ringraziare chi, 30 anni fa, decise di investire su due provincie, note per la rivalità storica. Una sfida che appariva molto ambiziosa ma che oggi dà ragione a chi crede nella Lombardia dei territori.
Se vogliamo che questa regione continui a recitare un ruolo da protagonista nel panorama economico mondiale è fondamentale che il nostro Sistema universitario rimanga un’eccellenza e mantenga la sua attrattività nei confronti di una platea il più vasta possibile. Regione sostiene la capacità di progettare e innovare: l’Università dell’Insubria ha presentato 3 importanti progetti di nuova realizzazione e potenziamento di infrastrutture di ricerca e trasferimento tecnologico nell’ambito degli ecosistemi dell’innovazione della Salute e Life Science, Nutrizione, Manifattura avanzata, Sostenibilità. Vogliamo cambiare la relazione con gli atenei e questi strumenti vorremmo che diventassero strutturali».

Davide Galimberti, sindaco di Varese: « Grazie a chi, trent’anni fa, ha contribuito a gettare le basi di tutto questo: cito due nomi per tutti Giorgio Luraschi e l’Avvocato Valcavi.
Oggi ci aspetta un futuro che ci coinvolge anche di più, perchè la velocità delle decisioni per gestire le trasformazioni richiede atteggiamenti molto dinamici ed efficaci. Le due città, Varese e Como,  godono dei vantaggi ottenuti dal motore avviato da questo ateneo».

Un giudizio condiviso anche da Alessandro Rapinese, sindaco di Como che, ricordando le difficoltà dei suoi inizi da amministratore, andò a pescare proprio nell’università cittadina le competenze per affrontare le sfide in modo qualificato e trovò proprio nella professoressa Maria Pierro un’interlocutrice con cui avviò un’ottima collaborazione.

Marco Magrini, presidente della Provincia di Varese: «Trent’anni fa la Provincia si mise subito al fianco dell’ateneo comperando la stabile dove siamo oggi.  Fu l’inizio di un percorso nel quale ci furono  visioni, impegno e rinnovamento. Una collaborazione fruttuosa che, sono certo, continuerà anche oggi. Dalla Provincia di Varese in queste settimane è partito un dibattito a cui la vostra, la nostra istituzione non si può sottrarre. Il dibattito trasversale, ripreso da politici, imprenditori, industriali, professionisti del terzo settore, riguarda la possibilità e la volontà di questo territorio di essere protagonista.
Che ruolo può avere l’Insubria in tale dibattito, che spazi di manovra?  Abbiamo provato a lanciare l’ipotesi di una cabina di regia, di un coordinamento, potete chiamarlo think tank, ma la sostanza non cambia: abbiamo bisogno anche di voi in quest’epoca di cambiamento così veloce e radicale.
Il ruolo delle università è più che mai centrale nella costruzione di un futuro sostenibile, inclusivo e innovativo e siamo certi che, sotto la guida della nuova Rettrice, l’Università dell’Insubria continuerà a crescere e ad affermarsi come punto di riferimento per la formazione e la ricerca, in collaborazione con il territorio e la società».

Il Contributo della Comunità Accademica

Successivamente, hanno preso la parola i rappresentanti della comunità accademica:

Lucrezia Maggi, rappresentante degli studenti, ha sottolineato l’importanza del dialogo tra studenti e docenti, citando Erasmo da Rotterdam: «intraprendere una carriera universitaria non è solo scelta ma anche fortuna. La collaborazione, il dialogo e la relazione reciproca tra studenti e tra studenti e professori erano oggetto di discussione già sette secoli fa, quando Erasmo da Rotterdam parlava dell’amore per la conoscenza in una forma lontana dalla canonica interpretazione del XXI secolo. L’amore, infatti, non è rivolto al sapere e allo studio in maniera unidirezionale, ma fiorisce nel rapporto di stima e rispetto tra l’educatore e l’allievo. L’educatore è, dal latino educere o educare, colui che trae fuori, colui che plasma l’allievo, come uno sculture che, appunto, “tira fuori” dal marmo un’opera d’arte che in fondo è sempre stata lì. Ed è forse in questo che il mutuo legame tra le parti diviene ancora più chiaro e definito, anche in esegesi moderna»

Cinzia Paganin, rappresentante del personale amministrativo e tecnico, ha parlato delle difficoltà contrattuali e del valore del capitale umano nell’istituzione:  «I nostri contratti nascono sempre scaduti. Nel 2022/23  vennero messe risorse aggiuntive destinate ai dipendenti ma l’iter burocratico per ottenere un piccolo incentivo si è concluso solo a settembre 2024. Occorre ricordare che ogni Amministrazione non è retta solo da procedure, processi e procedimenti; ci siamo noi, le persone.  Il Capitale umano la cui gestione è più complessa e complicata, rispetto a qualsivoglia procedimento perché c’è una variabile, non di poco conto, che differenzia le due fattispecie: il senso di appartenenza che si declina nel rispetto dei ruoli e dell’istituzione. Io lo constato ogni giorno, nei miei collaboratori, sempre tempestivi e professionali verso tutte le richieste, ma, al contempo, disponibili ed empatici verso gli utenti e le loro esigenze individuali. Dopo 25 anni continuo a lavorare all’Insubria per le persone, per la rete di rapporti e credo nella ricerca scientifica per creare quel futuro che i giovani inseguono».

Il Discorso della Rettrice Maria Pierro

La Rettrice Maria Pierro ha posto l’accento su temi come l’internazionalizzazione, l’innovazione, la ricerca e la responsabilità nella diffusione della conoscenza. Ha sottolineato la necessità di un approccio collaborativo tra università, enti locali e partner internazionali per affrontare le sfide della modernità. Ha inoltre ribadito l’importanza delle infrastrutture edilizie e della didattica innovativa, come l’uso di visori nei laboratori scientifici e medici.

La Lectio Magistralis di Franco Gallo

L’evento si è concluso con la prolusione di Franco Gallo, presidente emerito della Corte Costituzionale e figura di spicco del panorama giuridico e accademico italiano. Nella sua lectio intitolata Il ruolo dell’Università nella società contemporanea, Gallo ha evidenziato il compito delle università nel preservare il sapere critico, integrando al contempo le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale in maniera consapevole.

La Conclusione della Cerimonia

A chiusura dell’inaugurazione, il Chorus Insubriae ha eseguito il Gaudeamus Igitur, l’inno internazionale della Goliardia studentesca, celebrando la conoscenza, la giovinezza e il senso di appartenenza alla comunità accademica.

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Pubblicato il 14 Febbraio 2025
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