“Buon Fine”, da 20 anni modello di solidarietà e inclusione sociale
In occasione del ventesimo anniversario dell’iniziativa e della Giornata Internazionale contro lo Spreco Alimentare, che si celebra il 5 febbraio, Coop Lombardia ha promosso un evento speciale al Barrio’s Live di Milano
Ogni giorno, la grande distribuzione si trova a dover gestire ingenti quantità di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili, ma che, a causa di scadenze imminenti o confezioni leggermente danneggiate, non possono essere rimessi in vendita. Grazie al progetto “Buon Fine” di Coop Lombardia, solo nel 2024 sono state recuperate 1.800 tonnellate di cibo, destinate a numerose associazioni no profit attive sul territorio, spesso nelle immediate vicinanze dei punti vendita.
In occasione del ventesimo anniversario dell’iniziativa e della Giornata Internazionale contro lo Spreco Alimentare, che si celebra il 5 febbraio, Coop Lombardia ha promosso un evento speciale al Barrio’s Live di Milano, occasione per riflettere sul tema dello spreco e della solidarietà con ospiti d’eccezione.
Il bilancio del progetto è estremamente positivo: oltre 75 milioni di euro di prodotti donati e 25,5 milioni di pasti distribuiti a persone in difficoltà. «Questo risultato dimostra il valore di un’iniziativa che, nel tempo, ha saputo ampliare il proprio impatto – spiega Alfredo De Bellis, presidente di Coop Lombardia – includendo nella donazione non solo cibo confezionato, ma anche prodotti freschi come carne, latticini, frutta e verdura».
Oltre a contrastare lo spreco alimentare, il progetto ha un forte valore sociale e ambientale, dando vita a due iniziative parallele. La prima, “Dona la spesa”, permette ai clienti di acquistare alimenti da donare direttamente fuori dai supermercati Coop Lombardia, garantendo un sostegno continuativo alle persone in difficoltà. La seconda, “Mangiami subito”, consente di acquistare prodotti prossimi alla scadenza a prezzi fortemente ridotti, riducendo gli sprechi e incentivando un consumo consapevole.
Dal 2004, “Buon Fine” ha costruito una rete di collaborazione che coinvolge oltre 120 tra cooperative, enti del terzo settore e istituzioni, dimostrando come la sinergia tra pubblico e privato possa generare un impatto concreto sul territorio. Il vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, sottolinea l’importanza del progetto nel quadro della food policycittadina, evidenziando il suo valore non solo nella redistribuzione del cibo, ma anche nell’educazione alla sostenibilità.
L’iniziativa ha preceduto l’approvazione della Legge Gadda (n.166/16), che ha semplificato le donazioni di eccedenze alimentari e farmaceutiche, favorendo una maggiore varietà di beni recuperabili e ampliando la platea di donatori. Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge, ricorda quanto sia fondamentale sensibilizzare cittadini e imprese affinché lo spreco diventi sempre più un’opportunità di aiuto concreto.
Il progetto non è solo una risposta all’emergenza alimentare, ma anche un modello che restituisce dignità alle persone. Rossella Miccio, presidente di Emergency, sottolinea come l’iniziativa vada oltre la semplice redistribuzione, creando un sistema di aiuto efficace e strutturato. Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, racconta come la collaborazione con Coop Lombardia abbia reso possibile sostenere mense, empori solidali e strutture di accoglienza, permettendo di offrire pasti senza costi aggiuntivi.
Anche per Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes, “Buon Fine” è un modello virtuoso basato sull’ascolto delle reali esigenze delle comunità. Solo attraverso una rete solida tra istituzioni, aziende e terzo settore è possibile garantire la continuità di progetti come questo, trasformandoli in strumenti concreti di supporto e inclusione sociale.
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