Pronto soccorso da bollino nero all’ospedale di Tradate. A Varese è attiva la risposta rapida domiciliare
Giorni davvero intensi per il personale del Galmarini mentre al Circolo la pressione si è alleggerita ed è partita in via sperimentale l'osservazione breve domiciliare
Sono operative da oggi, mercoledì 18 dicembre, le squadre di “risposta rapida domiciliare” organizzate dalla direttrice del pronto soccorso di Varese Francesca Cortellaro d’intesa con la direzione sanitaria dell’Asst Sette Laghi. (foto di repertorio)
Sono in tutto 13 i medici che si sono proposti per questa attività, tra cui sei medici specializzandi, tutti con incarico libero professionale fino al 31 dicembre 2025.
Un controllo da remoto per massino 5 giorni
L’assistenza prevede un monitoraggio “da remoto” per quei pazienti le cui condizioni non richiedono un ricovero ma un controllo per un massimo di 5 giorni.
Servizio dedicato soprattutto ai grandi anziani
Il Team di Risposta Rapida Domiciliare si attiva soprattutto per pazienti definiti “grandi anziani”, con fragilità tali per cui il monitoraggio può essere maggiormente indicato al domicilio, soprattutto per evitare le complicanze secondarie all’ospedalizzazione.
La telesorveglianza entro 24 ore dalle dimissioni
In termini pratici, il paziente in pronto soccorso viene dimesso con l’indicazione dell’OBI virtuale che si azione entro le 24 ore: i medici ne seguiranno le condizioni in videochiamata o, se richiesto dalla situazione, in presenza con uscite sul territorio dell’equipe, composta da un medico e da un infermiere, dotati di strumenti diagnostici quali ecografo portatile, ECG, Point of Care per esami ematici, e farmaci per il primo trattamento.
Con oggi inizia una fase di sperimentazione per verificare eventuali rientri in Pronto Soccorso e l’impatto sulla riduzione dell’ospedalizzazione e del tasso di complicanze legate appunto al ricovero nei pazienti fragili.
Pronto soccorso di Varese da bollino rosso, nero a Tradate
Tra ieri e oggi la situazione del PS varesina è stata intensa ma non drammatica: pur a fronte di 140 accessi totali, ieri, martedì 17 dicembre, solo a metà mattinata si è registrato un sovraffollamento da bollino nero con 26 pazienti in attesa di ricovero. Nel corso della giornata, però, il numero di barelle occupate è sceso sotto le 20 permettendo una situazione di pressione solo leggermente superiore alla media, andando di nuovo a peggiorare durante la mattinata odierna.
Molto critica, invece, l’attività bel pronto soccorso di Tradate. Al Galmarini la pressione si è mantenuta sempre estrema: ieri sono stati registrati 88 accessi e 10 pazienti in attesa di posto letto, saliti poi a 11 nel corso della mattinata odierna.
È stata meno grave la situazione al PS di Cittiglio dove nella giornata di ieri si sono presentate 68 persone ma quelle in attesa di un posto letto erano 5 salite a 8 nella mattina odierna.
Situazione normale infine nei due pronto soccorso del Verbano: a Luino ieri si erano recate 35 persone ma nessuno in condizioni da richiedere ricovero, 33 le persone ad Angera di cui 3 in attesa di ricovero.
Presto esami ematici con risultato immediato nelle Case di Comunità
Sempre per potenziare le capacità diagnostiche e quindi di cura del Territorio, l’Azienda sta procedendo a dotare le Case di Comunità già attive con un sistema di POCT, ovvero Point Of Care Testing. Si tratta di un’apparecchiatura, già acquisita e per la quale è in corso l’installazione del relativo server, che consentirà di effettuare alcuni esami ematici particolarmente utili nelle sedi territoriali, ottenendone gli esiti in pochissimo tempo, meno di un minuto, e consentendo in contemporanea di controllare dal Laboratorio analisi ospedaliero lo stato di calibrazione, e quindi l’accuratezza, delle prestazioni. Grazie a questa soluzione, l’esame non comporta il trasferimento del paziente in Ospedale e nemmeno della provetta con il campione ematico, fornendo un primo cruscotto di dati attendibili per il completamento della diagnosi da parte del medico specialista.
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