“Diciotto treni su 100 arrivano in ritardo: la maglia nera va alla provincia di Varese”
Il consigliere regionale dei democratici Astuti parla dei risultati ottenuti nel mese di settembre. L'assessore ai Trasporti Lucente smentisce i tagli al trasporto pubblico locale
L’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, ha chiarito nei dettagli le cifre sul Trasporto Pubblico Locale e ribadisce che, per il settore, non è previsto alcun taglio.
«Si tratta di fake news – dichiara Lucente – quelle messe in giro da alcuni rappresentanti di minoranza, sui fondi relativi al TPL, che, come più volte ribadito non subirà alcun taglio. Torno a spiegare la ripartizione delle risorse per il 2025: nell’ambito della manovra di bilancio 2025-2027, di cui al P.D.L. n. 93 “Bilancio di previsione 2025 – 2027” e relativo documento tecnico di accompagnamento, attualmente oggetto di discussione consiliare, le risorse regionali autonome correnti stanziate per i servizi di trasporto pubblico locale ammontano a 155.573.226,10 euro per l’annualità 2025 (capitolo 7864). Rispetto allo stanziamento assestato nel 2024, pari a 218.289.451,00 euro, emerge uno scostamento in negativo di 62.716.224,90 euro. Tuttavia, tale valore va correlato allo stanziamento relativo alle risorse vincolate correnti del Fondo Nazionale Trasporti, relativo ai minori costi dei contratti di servizio ferroviario del ’23 e del ’24 (pur a fronte di una produzione di km*treno in aumento), che è pari a 60.000.000,00 euro (capitolo 15777 – anno 2025). Risorse che saranno utilizzate esclusivamente per il TPL e che di fatto, pareggiano la minore previsione sulle risorse regionali autonome. Regione Lombardia si è già attivata affinché anche nel 2025, come è avvenuto nel 2024, possa anticipare nei primi mesi dell’anno, in attesa dei trasferimenti del FNT da parte dello Stato, la delibera di riparto atta a garantire al mondo del TPL le risorse, in quantità non inferiore a quella dell’anno 2024, necessarie al funzionamento dei servizi».
«Insomma, calcoli alla mano – ripete l’assessore regionale ai Trasporti – nessun taglio per il TPL. Si tratta di informazioni già ampiamente riferite in V Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità, con la larga partecipazione di esponenti di minoranza, probabilmente distratti. Chi fornisce notizie false sui trasporti crea solo allarmismo tra i viaggiatori, che invece meritano di essere informati in maniera oggettiva e con dovizia di particolari».
Sulla qualità del servizio, però, interviene il consigliere del Partito democarico Samuele Astuti alla luce dei dati sui disagi: per il mese di settembre i viaggiatori di 24 direttrici ferroviarie di Trenord su 40 beneficeranno dell’indennizzo per soppressioni e ritardi, un dato peggiore di quello dello stesso mese del 2023, quando le linee interessate erano 18.
«Questi dati non fanno che confermare l’andamento sempre più negativo del servizio ferroviario in Lombardia, proprio come segnalato quotidianamente dai nostri pendolari– commenta Samuele Astuti – e infatti la maglia nera va proprio alla provincia di Varese, con sette linee coinvolte su dieci: la Domodossola-Gallarate-Milano, la Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano, la Luino-Gallarate, la Malpensa-Milano, la Como-Saronno-Milano, la Novara-Saronno-Milano e la Treviglio-Milano Passante-Varese. Nel settembre dello scorso anno, quando c’erano ancora i bonus, le linee bocciate erano state due: la Domodossola-Gallarate-Milano e la Como-Saronno-Milano».
«Nonostante i molti treni nuovi, per paradosso, la puntualità negli anni è diminuita dall’84,2% del 2017 all’82% del 2023 – attacca il consigliere dem -. Significa che diciotto treni su cento, e sono soprattutto quelli nelle ore di punta, arrivano tardi. Il 2024 non è certo andato meglio e i dati di settembre lo dimostrano. Non è bastato neppure cambiare il sistema di monitoraggio per nascondere le criticità dei servizi. Anche se la puntualità non viene più misurata entro i cinque minuti di ritardo, ma entro il quarto d’ora, le linee soggette a indennizzo non fanno che aumentare. Che cosa sarebbe successo se ci fossero ancora i bonus che consideravano i ritardi entro i 5 minuti? Viene il dubbio che il bonus, e con lui l’automatismo del rimborso, sia stato eliminato perché in questi mesi avrebbe svuotato il bilancio della regione».
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