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Tutto ma proprio tutto sui cani nel Varesotto: le razze più diffuse comune per comune

Parliamo dei cani, anzi, per la precisione dei 134mila esemplari presenti in provincia di Varese che, come richiesto dalla legge, sono registrati nell’anagrafe canina che contiene tutti i loro dati

cani

Per qualcuno sono “il miglior amico dell’uomo”, per altri uno strumento di lavoro, per qualcuno una fedele compagnia, per altri una questione di “business”.

Parliamo dei cani, anzi, per la precisione dei 134mila cani presenti in provincia di Varese e, come richiesto dalla legge, registrati nell’anagrafe canina che contiene tutti i loro dati.

Grazie alla collaborazione con ATS Insubria, che ci ha fornito le informazioni epurando tutti i dati sensibili alla privacy, abbiamo potuto analizzare ed esplorare tutta la popolazione canina presente in provincia scoprendo ogni tipo di curiosità e tendenze in particolare sui pedigree.

Partiamo da una fotografia, quasi scontata: il cane più diffuso in provincia di Varese è una cagnolina femmina (51%), di razza meticcia (34%) e di taglia piccola (34%). Ben più interessante è però addentrarci nei pedigree escludendo i meticci. In questo caso i cani sono 88mila e a farla da padrone è il Chihuahua che, però, negli ultimi anni è stato superato da un altro pedigree.

Il barbone ha superato il Chihuahua

Il Chihuahua è ad oggi il cane di razza più presente in provincia di Varese con 6.468 esemplari (ha superato in anni recenti il primato che fu del pastore tedesco) ma qualcosa negli ultimi anni è cambiato perché a partire dal 2016 ha subito un lieve declino fino a quando nel 2021 è sceso dal primo posto del podio: quell’anno, infatti, tra i cani registrati all’anagrafe (se stessimo parlando di automobili diremmo “immatricolati”) il Barbone ha sbaragliato ogni concorrenza confermando il primato anche negli anni successivi. Per capire meglio questa evoluzione abbiamo costruito questo grafico che, analizzando le razze più diffuse, rappresenta anno per anno il numero di cani registrati in anagrafe.

Il Jack Russel e il pastore tedesco giù dal podio

Il Chihuahua non è l’unico ad aver subito un declino negli ultimi anni. Il Jack Russell Terrier, che nel 2012 era in assoluto il più “venduto” ha avuto una sempre minor diffusione e negli ultimi anni è sceso addirittura all’ottava posizione tra i cani nati nel singolo anno. Lo stesso è accaduto al pastore tedesco che però mantiene la quarta posizione.

Tra le razze di cani che stanno registrando una netta crescita, potremmo dire “che vanno sempre più di moda”, ci sono oltre al Barbone il Bouledogue francese e il Bassotto tedesco.

Interessante infine scoprire la distribuzione della popolazione canina, prevalentemente concentrati nei piccoli comuni del nord della provincia e delle fasce frontaliere. A guidare la classifica ci sono Rancio Valcuvia, Cremenaga, Cadegliano-Viconago e Ferrera di Varese con più di 4 cani ogni 10 abitanti.

Nelle grandi città abbiamo Varese, con 1,2 cani ogni 10 abitanti, Gallarate 1,2 e Busto Arsizio 1,1. Il dato più basso della provincia si registra a Saronno che ha meno di 1 cane ogni 10 abitanti.

Per completare l’analisi forniamo uno strumento per esplorare le razze di cani più diffuse comune per comune.

L’anagrafe canina

I dati sono disponibili grazie ai proprietari che hanno identificato e iscritto all’anagrafe degli animali d’affezione i propri cani. La registrazione si può chiedere attraverso il Servizio CUP Veterinario online che consente la prenotazione di quattro prestazioni veterinarie: passaporto per animali da compagnia, certificato per l’esportazione di cani e gatti al seguito di viaggiatori, iscrizione all’anagrafe canina e/o passaggio di proprietà e/o dichiarazione di decesso, inserimento microchip e relativa registrazione in anagrafe degli animali d’affezione.

I cani, attualmente, in Regione Lombardia, devono essere identificati entro 30 giorni dalla nascita e contestualmente iscritti nella banca dati nazionale. Una parte dei cani viene iscritta in banca dati già adulto a seguito di passaggi di proprietà laddove il cane non era stato identificato dal primo proprietario, a seguito di verifiche da parte delle Autorità competenti durante sopralluoghi ispettivi o a seguito di ritrovamento sul territorio di cani vaganti adulti privi di identificativo.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 19 Settembre 2024
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