Santuario, le statue dei profeti “scendono” dopo 500 anni
Inizia martedì lo smontaggio delle statue lignee di Giulio Oggioni che si trovano in pessime condizioni a causa dei piccioni
Iniziato lo smontaggio delle statue del ‘500 del Santuario di Saronno. Finalmente è arrivato il momento di vedere da vicino le statue dei Profeti e delle Sibille che, sulla soglia del Paradiso affrescato da Gaudenzio Ferrari, accolgono la Madonna che sale verso il Padre Eterno. Lo smontaggio è iniziato nella mattina di lunedì quando una equipe di operai ha iniziato a montare una piattaforma semovente con cui martedì saranno rimosse le statue (l’operazione richiede due giorni di lavoro) che verranno sistemate in una sala della canonica per essere poi trasportate due per volta presso un laboratorio di restauro.
L’Archivio Storico comunicherà tempi e modi per le visite per far conoscere le opere di Giulio Oggioni, eseguite a partire dal 1540 fino al 1544, su disegno dello stesso Gaudenzio Ferrari.
L’allarme sulla situazione pessima in cui si trovano le statue, era stato lanciato dallo stesso Archivio Storico: «Le opere di Giulio Oggioni, decorate da alberto da Lodi su disegni di Gaudenzio Ferrari, sono state collocate nelle nicchie del Santuario nel 1544 – aveva spiegato il responsabile Giuseppe Colombo –. Ora le loro condizioni sono ulteriormente peggiorate: il legno presenta spaccature, sollevamente del colore e delle dorature, perdita di modellato, i tarli stanno scavando numerose gallerie e ultimamente una imprevedibileinvasione di alcuni piccioni ha completato l’opera».
Ecco quindi l’appello lanciato a tutta la città: «Non possiamo e non dobbiamo dimenticare i sacrifici che cinque secoli orsono i nostri predecessori hanno fatto per lasciarci un tesoro inestimabile, non possiamo e non dobbiamo non preoccuparci di conservare un’opera che da mezzo mondo vengono ad ammirare e tramandarla ai posteri con lo stesso amore con cui è arrivata fino a noi».
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