È accusato di aver preso di mira una ragazza che vive non distante dal centro di accoglienza per immigrati di Venengono Superiore: occhiate furtive, attese, poi pedinamenti fino a intercettare i luoghi che la giovane frequenta.

Tutto fino alla mattina del 16 febbraio scorso quando l’uomo si è presentato fuori dall’abitazione della giovane armato di accetta. Urla, minacce, anche pronunciate dinanzi al padre della ragazza sceso per capire cosa stesse succedendo, tanto da obbligare l’uomo a comporre il 112. Sul posto Radiomobile di Saronno e pattuglie della tenenza di Tradate che hanno disarmato il 28enne di origini nigeriane risultato incensurato e privo di precedenti di polizia ma con in tasca una modica quantità di hascisc.

L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato, l’arma sequestrata e successivamente condotto al carcere dei Miogni. Lunedì mattina l’udienza di convalida dell’arresto andata a buon fine e la contestuale applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a seguito della concreta possibilità che il giovane possa reiterare il reato che si integra, oltre al porto abusivo della pericolosa arma bianca, anche gli atti persecutori appunto aggravati dall’uso della violenza e dalla minaccia.

Difficile interagire col soggetto che – come ha specificato il legale Oskar Canzoneri – non ha proferito parola dinanzi al giudice, né ha cercato di comunicare attraverso l’interprete col suo difensore. Il giudice ha disposto un monitoraggio clinico sulle condizioni di salute del giovane.