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Insegnanti supplenti a scuola senza stipendio da tre mesi

Più esposti sono i docenti con famiglia a carico o chi arriva di fuori regione. Il caso di una maestra varesina e l'accusa del sindacato al Ministero: "Bisogna cambiare sistema"

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Invece di migliorare la situazione peggiora ogni anno. Gli insegnanti precari ormai lo sanno: gli stipendi per le supplenze effettuate vengono pagati in ritardo.
«Un ritardo contenuto, e quindi ormai tacitamente accettato dai più per le supplenze annuali, con contratti lunghi almeno da settembre a giugno – spiega Michele Maglione, refernte provinciale della Cgil Scuola – ma per i supplenti brevi e saltuari, i ritardi sono notevoli, al punto che ci persone senza stipendio da tre mesi, anche a Varese».

Gli insegnanti precari e saltuari sono quelli con contratti che si rinnovano di settimana in settimana per sostituire i colleghi in malattia. «Nonostante le proteste e i tavoli di confronto aperti con il Governo per semplificare le procedure, creare un fondo ad hoc e permettere così ai supplenti di essere pagati nei tempi giusti, la situazione sembra peggiorare. E il Mef – Ministero dell’economia e delle finanze – contribuisce a creare disguidi», accusa il sindacalista.

IL DISAGIO DI UN’INSEGNANTE DI VARESE

Tra le segnalazioni raccolte dalla Cgil di Varese da ultimo c’è quella di una maestra supplente in una delle principali scuole primarie della città di Varese, con due figli a carico e marito disabile.

Sto avendo grossi problemi con la riscossione degli stipendi – scrive – poiché il Ministero delle finanze non li invia, inoltre NOIPA è continuamente in manutenzione e non mi è neppure possibile visualizzare se i contratti scuola siano stati ricevuti o meno.

Sono molto preoccupata poiché non arrivando il mio stipendio da ormai due mesi e mezzo non sappiamo come tirare a fine mese.

Ricevuta la segnalazione il sindacato ha controllato la situazione dell’insegnante: i contratti sono stati regolarmente inviati e il pagamento degl stipendi dovuti alla maestra sono stati autorizzati. Il problema è che mancano fisicamente i soldi per procedere al pagamento: «Anche in questo caso quindi la responsabilità a monte è del Mef», affermano dalla Cgil.

LE EMISSIONI SPECIALI NON BASTANO

Il problema del ritardo dei pagamenti è noto e talmente reiterato che molti insegnanti neppure lo denunciano più. Soprattutto se si tratta di giovani precari che possono contare sul sostegno dei genitori e che accettano le supplenze soprattutto a fare punteggio e salire in graduatoria, senza l’urgenza dello stipendio. Più esposti invece sono i docenti con famiglia a carico o chi arriva di fuori regione per lavorare e ha le spese vive dell’alloggio da sostenere.

Per rimediare ai ritardi già a metà dicembre il Mef aveva promesso un’emissione speciale di fondi per gli stipendi dei docenti, oltre a quella ordinaria del 23 di ogni mese. «Ora è stata annunciata un’altra emissione speciale per l’11 gennaio, con pagamento il 17 gennaio. Speriamo che si riesca a pagare gli arretrati dovuti anche a questa insegnante di Varese e a chi, come lei, aspetta da ottobre – dice Maglione – ma la soluzione non può essere ogni anno quella di metterci una toppa. Bisogna cambiare sistema».  

La Cgil insiste perché sia costituito un Fondo ad hoc, cui poter attingere con regolarità per il pagamento degli stipendi ai supplenti e risolvere così una volta per tutte questa grave situazione di insolvenza ricorrente e prolungata da parte dello Stato nei confronti dei lavoratori precari della scuola.

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Pubblicato il 09 Gennaio 2024
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