Rilancio dell’ospedale di Saronno, i sindaci a colloquio con i vertici di Regione Lombardia
Presenti all'incontro 12 sindaci dei Comuni della zona, tra cui quelli di Saronno, Cislago, Gerenzano, Turate, Uboldo e Ceriano Laghetto che si sono detti soddisfatti dal lavoro svolto fino ad ora
Si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 28 settembre a Saronno un incontro di aggiornamento sulla situazione dell’ospedale cittadino tra i sindaci del distretto, il direttore medico dell’ospedale di Saronno Roberta Tagliasacchi, i vertici di Asst Valle Olona con il direttore sanitario Claudio Arici e il direttore generale Eugenio Porfido e i vertici della direzione generale Welfare di Regione Lombardia.
L’incontro in Municipio arriva dopo la presentazione, lo scorso 9 maggio, da parte dell’assessore regionale Guido Bertolaso del piano di rilancio dell’ospedale di piazza Borella e la precedente manifestazione di piazza dello scorso aprile, in cui centinaia di persone erano scese in piazza per chiedere che l’ospedale non chiudesse.
«Abbiamo visto lo sforzo da parte dell’azienda sanitaria di rendere l’ospedale operativo ed efficiente» ha dichiarato il sindaco di Rovello Porro Marco Volontè.
«Ci hanno aggiornato sull’evoluzione del piano – ha dichiarato a incontro concluso il sindaco di Saronno Augusto Airoldi -. Hanno passato in rassegna tutto quello che il piano prevedeva fosse realizzato entro l’estate del 2023. In sintesi possiamo dire che negli ultimi mesi tra l’ospedale di Saronno e la Casa di Comunità di via Fiume sono state assunte 45 persone tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi ed entro i prossimi mesi entreranno in servizio nuovi 6 primari. Si può sempre fare di meglio, però mi pare che il timore che in molti abbiamo avuto nei mesi scorsi che l’ospedale potesse chiudere, dalle informazioni che abbiamo avuto oggi è un timore che questo momento non c’è».
Sergio Zauli, sindaco di Rovellasca: «Come sindaci siamo abituati a non avere la bacchetta magica e sappiamo che neanche gli amministratori regionali ne sono provvisti. Non si può chiedere né a Bertolaso né ad altri di riparare nel giro di poco a decenni di una programmazione sbagliata che ha portato ad avere oggi un numero insufficiente di medici. Questo ulteriore incontro ci certifica che l’azienda sta facendo i passi necessari per perseguire quella road map che ci aveva presentato a maggio».
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