Astuti (Pd): “A luglio ancora bonus per i pendolari. La tratta peggiore: Saronno – Albairate”
Quando l’indice di affidabilità del servizio, che tiene conto di ritardi e soppressioni dei treni della direttrice, supera lo standard minimo previsto scatta il diritto al bonus per gli abbonati
La Saronno-Seregno-Milano-Albairate è la Cenerentola delle linee che attraversano la provincia di Varese. Lo dicono i numeri, quelli dell’indice di affidabilità che, se supera la percentuale limite di 5 e in alcuni casi di 4, permette ai pendolari di vedersi riconosciuto un bonus, cioè uno sconto del 30%, sugli abbonamenti dei mesi successivi. A luglio, su questa linea il valore si è attestato al 9,39%. «L’indice di affidabilità del servizio tiene conto di ritardi e soppressioni dei treni della direttrice. Quando il valore supera lo standard minimo previsto dai Contratti di servizio, scatta il diritto al bonus per i possessori di abbonamento ferroviario mensile, in questo caso ottobre, e annuale a Tariffa ferroviaria regionale», spiega Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd. Anche sulle Domodossola-Gallarate-Milano (6,10%), Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano (5,10%), Luino-Gallarate-Milano (5,40%) e Como-Saronno-Milano (4,63%, ma la base di calcolo è sul 4%) è scattato il bonus a luglio, pure laddove gli indici sono stati superati di poco. «Quello che Trenord, quindi, Regione Lombardia, concede non è un premio, ma un ristoro per i disagi subiti durante quel mese, quando ben 25 linee su 42, in tutta la Lombardia, sono risultate ancora sotto la soglia di affidabilità, calcolata su ritardi e soppressioni, appunto- aggiunge Astuti -. A questo punto è evidente che il livello del servizio di Trenord è ancora una volta nettamente insufficiente – insiste il consigliere dem –. Questo significa che i ritardi e le soppressioni non sono un’eccezione, ma purtroppo la regola per centinaia di migliaia di persone. Scorrendo tra i gruppi Facebook dei pendolari si incontrano utenti esasperati che a causa dei ritardi subiscono richiami al lavoro e rischiano il posto, altri che hanno dovuto ripiegare sull’auto privata. Ma per la Regione va tutto bene, le responsabilità stanno sempre altrove e il contratto di servizio con Trenord va confermato, senza gara, per altri 10 anni e con un aumento del contributo di quasi 100 milioni per anno. Assurdo».
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