Ex Isotta Fraschini, Obiettivo Saronno: “Proposta approvata senza prima averla condivisa con la città”
La lista civica Obiettivo Saronno commenta l'approvazione da parte della Giunta comunale della delibera di indirizzo sulla proposta iniziale di programma integrato di intervento “ex-Isotta”
La lista civica Obiettivo Saronno commenta l’approvazione da parte della Giunta comunale della delibera di indirizzo sulla proposta iniziale di programma integrato di intervento “ex-Isotta”.
Immaginavamo andasse a finire così e abbiamo cercato di evitarlo senza riuscirci: in piena estate, quando i cittadini saronnesi sono via per le meritate vacanze o, purtroppo, sono impegnati a cercare di sistemare i danni alle loro case e alle loro proprietà causati dagli eventi meteo che in questi giorni ci hanno colpito, la Giunta della partecipazione Airoldi-Gilli delibera l’atto di indirizzo sulla Proposta iniziale di Programma Integrato di Intervento (PII) per l’area dismessa ex Isotta Fraschini, per la zona della stazione Saronno Sud e l’area ex deposito di Ferrovienord. Si tratta di una proposta che i cittadini non hanno potuto leggere perché il Sindaco Airoldi, insieme al Presidente del Consiglio comunale Gilli, ha negato la sua visione e discussione anche durante il consiglio comunale aperto richiesto dai consiglieri comunali di Obiettivo Saronno con il consigliere indipendente Calderazzo e svolto lo scorso 4 luglio su questo tema. Nonostante i diversi interventi dei cittadini e dei consiglieri comunali interessati, il Sindaco Airoldi e la giunta presente non hanno fornito alcuna risposta alle domande formulate. Chiusura totale, bocche cucite. In quella sede il Sindaco Airoldi aveva dichiarato che la proposta iniziale, protocollata a fine marzo dalle due proprietà degli ambiti coinvolti, era un progetto allo stato embrionale e di conseguenza non c’era nulla da discutere.
La nostra forte preoccupazione era sul fatto di approvare questa proposta senza alcuna preventiva condivisione né con i cittadini né con il primo organo politico della città, il consiglio comunale. Il Sindaco e la Giunta, con la delibera del 27 luglio, decidono di escludere questi due importanti interlocutori e danno mandato agli Uffici comunali di procedere con i passi previsti dall’iter burocratico-amministrativo per giungere all’approvazione del Programma di intervento per la riqualificazione delle parti di città coinvolte che contano una superficie totale di 252 mila metri quadrati. A questo punto sarà d’obbligo discutere l’adozione e la successiva approvazione del Programma di intervento in consiglio comunale e il Sindaco Airoldi dovrà farsene una ragione, a meno di trovate cavilli per evitare anche questi passaggi. Che poi, qual è il problema? Perché tutta questa reticenza? Ci sono timori o perplessità? Come abbiamo più volte ripetuto anche durante il consiglio comunale aperto, noi siamo interessati a tutelare e garantire la piena attuazione dell’interesse pubblico derivante dalla riqualificazione delle aree nel rispetto del Piano di governo del territorio vigente. Già la Proposta iniziale del PII, approvato pochi giorni fa dalla Giunta, è in variante al PGT. Esattamente in variante per cosa? Forse perché non viene svolto con un Accordo di programma? O perché non riguarda l’intera area dell’ambito ATUa1 su cui insiste l’ex Isotta Fraschini? O perché non vengono rispettati i parametri urbanistici? O perché non vengono garantiti i mix funzionali tra residenziale, attività commerciali, terziario e funzioni di interesse pubblico? O perché non viene garantito il grande parco previsto dal PGT con la cessione del 50% dell’area al Comune più il 10% per l’edilizia convenzionata?
Il Sindaco Airoldi, sempre durante il consiglio comunale aperto, aveva dichiarato che, trattandosi di un’area privata, l’Amministrazione comunale non aveva voce in capitolo sui contenuti della proposta: con la delibera del 27 luglio si smentisce perché proprio lui con la sua giunta fornisce l’atto di indirizzo per continuare nello sviluppo del Programma proposto dalle proprietà, dichiarando che lo stesso è in linea con gli indirizzi generali delle politiche urbanistiche del Comune. E poi, visto che è prevista la cessione del 50% dell’area al Comune, non sarebbe auspicabile che l’Amministrazione e le proprietà si confrontino sul progetto già nella fase embrionale al fine di garantire un risultato finale che soddisfi le necessità delle parti in accordo alle regole vigenti? I tavoli di lavoro e di confronto tra loro ci sono stati? Continuano? Noi di certo proseguiamo nella nostra azione di verifica e controllo perché non vogliamo che la città perda questa importante opportunità di sviluppo con la garanzia del completo soddisfacimento dell’interesse pubblico.
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