Reddito di cittadinanza, la protesta dell’Anci: “Non si può scaricare scaricare sui Comuni”
La presa di posizione di Mauro Guerra, presidente della sezione lombarda dell'Associazione Comuni Italiani. "Chiediamo al Governo di convocare al più presto un tavolo di confronto con Anci per individuare soluzioni transitorie"
«La vicenda della soppressione del Reddito di Cittadinanza, così come sta avvenendo, comunicata improvvisamente e con metodi alquanto discutibili, senza che sia già pronto un adeguato sistema di strumenti alternativi, mette a rischio tenuta e coesione sociale e l’equilibrio nella risposta a condizioni di bisogno e fragilità, garantito in questi anni dai servizi sociali territoriali». Lo dice Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia, la sezione regionale dell’associazione dei Comuni italiani.
«La strada non può essere ora quella di scaricare sui Comuni, in tempi strettissimi e con modalità e dati confusi, la presa in carico dei cittadini che non percepiranno più il reddito di cittadinanza, creando inevitabili tensioni a livello locale, senza contare che gli stessi Enti sono messi nella condizione di non sapere cosa rispondere ai comprensibili interrogativi di chi si rivolge agli sportelli dei servizi sociali».
Da Varese ai Comuni intorno a Malpensa, da Gallarate a Busto, gli amministratori locali stanno cercando di fare il punto, messi sotto pressione anche dalle stesse persone a cui sabato – con un Sms – è stata comunicata la soppressione del Reddito di cittadinanza (anche se in provincia non ci sono stati fin qui “assalti” agli sportelli o proteste eclatanti). Va ricordato che il passo indietro sul RdC arriva in contemporanea con un’altra fase delicata dal punto di vista dei Comuni: l’attivazione della carta “Dedicata a te”.
«Chiediamo al Governo di convocare al più presto un tavolo di confronto con ANCI per individuare soluzioni transitorie che possano accompagnare la riforma di questo strumento garantendo alternative adeguate a chi si trova in condizioni di difficoltà e fragilità ed evitando che sui Comuni, già allo stremo rispetto alla dotazione di personale, si riversino attività di verifica per una nuova platea di richiedenti aiuto e sostegno economico a cui i bilanci comunali non potranno certamente dare risposte» conclude il presidente di Anci Lombardia.
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