Il Bahja Pool Party si terrà sabato 8 luglio. Lo confermano sui social gli organizzatori stessi e lo conferma anche Saif Eddine Seifuddin Abouabid, portavoce del Centro culturale islamico di Saronno, uno dei centri culturali più grandi della zona: «L’evento si terrà comunque in una località riservata. Abbiamo spostato la località dopo la defezione scorretta della piscina di Limbiate per cui comunque gli organizzatori hanno annunciato azioni legali».

Il riferimento è alla prima edizione in Italia di una giornata hijab-friendly, che avrebbe dovuto tenersi l’8 luglio “Al Gabbiano” di Limbiate: un evento privato per sole donne, pensato per tutelare la privacy delle donne musulmane. Gli organizzatori dell’evento infatti avevano assicurato la presenza di sole donne, anche fra lo staff dell’evento.

A sollevare il caso l’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri, che alcuni giorni fa aveva espresso il proprio sconcerto: “Apprendiamo con sconcerto che sabato prossimo, 8 luglio, un intero acquapark di Limbiate sarà riservato esclusivamente alle donne musulmane per un party all’insegna della segregazione, nel quale mancheranno anche alcune misure di sicurezza, con le telecamere di sorveglianza che verranno spente per permettere alle ospiti di trascorrere una “giornata di sole libere dagli sguardi indiscreti”, come promette la pubblicità dell’evento. Il sito che promuove il party garantisce inoltre alle bagnanti di fede islamica l’assenza di palazzi alti nelle vicinanze, il divieto assoluto di fare foto o video all’interno della struttura e la presenza di sole bagnine donne, così da poter uscire dalla vasca “con il burkini senza imbarazzo” e di poter “conciliare la bellezza e l’orgoglio del jihab con il bisogno di svago”.

L’europarlamentare Isabella Tovaglieri in una foto postata sul suo profilo Facebook

Dopo le polemiche, il gestore della piscina di Limbiate ha quindi comunicato l’annullamento dell’evento, che si terrà appunto in una location riservata.

«La dichiarazione della Lega è una dichiarazione disperata, di un partito disperato, che non sa più in che maniera risollevare le sue sorti con il proprio elettorato e quindi qualsiasi battaglia, anche nei confronti di donne innocenti che vogliono semplicemente festeggiare una giornata in piscina, diventa una battaglia sui valori e sulle tradizioni cristiano – cattoliche che a questo punto non si capisce più quali siano: la voglia e la libertà delle donne di stare insieme in un modo libero, è o non è un valore anche cristiano?» lo afferma il portavoce del Centro culturale islamico di Saronno.

«Imbarazzante poi che un ministro debba occuparsi di una questione così – continua, riferendosi all’intervento del ministro Matteo Salvini sulla questione -. L’evento è organizzato da un insieme di persone che in maniera libera e spontanea hanno provato a rispondere all’esigenza di tantissime nostre consorelle nella fede, che a differenza nostra non hanno modo, spazio e luogo di poter andare a farsi un bagno in piscina, perché hanno delle esigenze di moralità o connesse alla loro religione differenti e quindi si è pensato di rispondere anche a questo. Altrimenti le nostre sorelle sono anni che non possono andare a fare il bagno tranquillamente, perché se vanno a farlo in una piscina normale e si mettono il burkini vengono viste come un extra terrestre».