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Restaurata la tomba dell’architetto di Induno Olona Carlo Maciachini, progettista del Monumentale di Milano

Ieri mattina a Milano una conferenza dedicata all'architetto indunese e la presentazione del restauro della tomba di famiglia promosso dagli Amici del Monumentale con il contributo del Comune di Induno Olona

Milano - Svelato il restauro della tomba dell'architetto Carlo Maciachini

La tomba di famiglia dove riposa l’architetto indunese Carlo Maciachini, che progettò il Cimitero Monumentale di Milano, è tornata a splendere grazie ad un accurato restauro promosso dall’Associazione Amici del Monumentale con il contributo di Fondazione di Comunità e del Comune di Induno Olona.

Ieri mattina nel capoluogo lombardo si è svolta la cerimonia di svelamento al pubblico del restauro alla presenza dell’assessora ai Servizi civici del Comune di Milano Gaia Romani e del sindaco di Induno Olona Marco Cavallin, a cui hanno partecipato tanti ospiti, tra i quali l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, la presidente del Centro Studi Grande Milano Daniela Mainini ed Emilio Cattaneo, trisnipote di Maciachini.

La cerimonia è stata preceduta da una conferenza su “Maciachini, un positivista eclettico” con Ornella Selvafolta, storica dell’architettura, Sergio Rebora storico dell’arte e curatore artistico del Monumentale, e i restauratori Maria Facchinetti e Matteo Manuele Pelucchi.

«Con questo restauro gli Amici del Monumentale festeggiano il proprio decennale e, in collaborazione con il Comune di Milano e la Soprintendenza, proseguono nella loro missione di tutela, promozione e valorizzazione di questo luogo straordinario, scrigno della memoria storica e artistica della città», ha detto Carla De Bernardi, presidente dell’attiva associazione che fortemente voluto il restauro.

Carlo Maciachini progettò per sé e per la sua famiglia, nel cimitero che fu il capolavoro della sua carriera, un’edicola con uno stile essenziale: i colombari, posti lungo le pareti delle Gallerie inferiori di ponente sono delimitati da un cancello in ferro battuto, impreziosito da foglie d’acanto che formano i bracci di una croce, a sua volta affiancata alla rappresentazione di alcuni nodi di Salomone. Un insieme sobrio ed armonioso che da molti decenni soffriva per l’accumulo di polvere e smog.

«E’ stato emozionante presenziare alla cerimonia di scopertura della tomba restaurata di Carlo Maciachini, nostro illustre concittadino – dice Marco Cavallin – Anche grazie a un contributo versato dal nostro Comune, è stato possibile riportare all’originario splendore il sepolcro milanese di Maciachini, ammalorato da un secolo e mezzo di smog e trascuratezza. Grazie dunque all’associazione Amici del Monumentale, animata tra gli altri da Lalla Fumagalli e Carla De Bernardi, che già dedicarono al nostro celebre concittadino un’imprescindibile biografia. Loro sono stati i promotori – entusiasti e tenaci – di questo piccolo grande miracolo di recupero storico e artistico, che consentirà da oggi di riportare all’attenzione dei tantissimi visitatori del Monumentale l’ultima casa dell’artista che ha concepito e realizzato quello che è senza dubbio uno dei complessi cimiteriali più suggestivi del mondo».

«Creare un luogo di riposo che racconti la memoria collettiva di una città è un’impresa ardua – ha detto presentando il restauro l’assessora Gaia Romani – Un obiettivo ambizioso e affascinante che l’architetto Maciachini, mediante la sua opera più imponente e importante, ha realizzato pienamente. Il Monumentale è un posto speciale che ha bisogno di tanta cura ed è molto bello che questa nasca anche su spinta dei cittadini e di un’associazione che nei dieci anni di sua attività ha fatto molto per questo luogo. Come Amministrazione siamo davvero grati agli Amici del Monumentale e alla presidente De Bernardi per il lavoro di restauro della tomba di un cittadino illustre che ha dato così tanto alla nostra città, portato avanti insieme alla Direzione del Cimitero. Un intervento che, sono certa, darà ulteriore valore al tesoro culturale, artistico e storico che è il Monumentale».

L’architetto Maciachini nato nel 1818 in una famiglia di umili origini a Induno Olona, ottenne l’incarico per la realizzazione del Cimitero monumentale nel 1863, dove progettò al suo interno diverse edicole per le famiglie più in vista della Milano di allora. Tra le tante, spiccano le sepolture Turati, Sonzogno, Calegari e Keller. Sempre a Milano, progettò le facciate delle chiese di Santa Maria del Carmine, San Simpliciano e San Marco.

La cerimonia è stata preceduta un intervento musicale della Banda di Affori, che si è esibita nel Giardino segreto adiacente alla Sala convegni.

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Pubblicato il 03 Aprile 2023
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