Missione punitiva, due giovani fratelli picchiano, rubano e distruggono il cellulare ad un 17enne
All’origine del pestaggio, probabilmente, motivi di gelosia per una ragazza. I due sono stati collocati in due diverse strutture comunitarie, dovendo rispondere dei reati di concorso in lesioni personali aggravate, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e rapina.
Un 16enne accerchiato da un gruppo di coetanei, brutalmente aggredito a colpi di manganello e derubato del cellulare, poi frantumato a terra. I carabinieri di Vimercate hanno arrestato due giovanissimi con la pesante accusa di rapina e lesioni aggravate in concorso e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. All’origine del pestaggio, probabilmente, motivi di gelosia per una ragazza.
L’aggressione ha avuto luogo lo scorso giugno 2022, nella centralissima piazza Marconi di Vimercate. La vittima stava trascorrendo una tranquilla serata in pizzeria con un gruppo di amici quando, improvvisamente, si è trovato circondato dai suoi aggressori: dopo averlo inviato a seguirlo nel parcheggio tra le macchine, in concorso con il proprio genitore 50enne, improvvisamente lo colpivano con calci e pugni e perfino con dei manganelli per poi sottrargli e distruggergli il telefonino.
Solo l’intervento di alcuni dipendenti del locale – che hanno subito richiesto l’intervento dei carabinieri – è riuscito a placare gli animi e interrompere l’escalation di violenza. I due giovani non hanno esitato in un primo momento a brandire i loro manganelli contro commercianti ed avventori a scopo intimidatorio, prima di fuggire a bordo dell’autovettura condotta dal genitore. Il giovane, trasportato presso l’ospedale San Gerardo di Monza, fortunatamente dopo un primo allarmante stato di incoscienza per le percosse subite, è stato poi dimesso con 10 giorni di prognosi riportando contusioni multiple e trauma cranico.
È stato proprio il cellulare a ricondurre all’antefatto. Le indagini, coordinate dall’autorità giudiziaria per i minorenni di Milano e condotte dai militari della Stazione di Vimercate hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda: alla base dell’aggressione ci sarebbe una pregressa lite, verosimilmente per gelosia, di cui l’aggredito era stato solo il testimone.
Qualche giorno prima, infatti, il giovane in compagnia di un suo coetaneo, dopo aver passato la serata insieme in un ristorante di Largo Europa, passeggiando per le vie limitrofe, aveva notato la ragazza del suo amico in atteggiamenti ritenuti “intimi” con un altro ragazzo. Per evitare che i due si azzuffassero aveva saggiamente invitato il proprio amico ad allontanarsi. Il suo animo da paciere si era poi spinto oltre, offrendo all’amico “tradito” il suo telefono cellulare per chiamare la fidanzatina e chiarire la situazione. Ma, dall’altra parte della cornetta, la voce non era quella della giovane, bensì quella del “rivale”, un 17enne di Arcore. Una parola tira l’altra e i due si sono dati appuntamento al capolinea degli autobus, nella vicina piazza Marconi, per “risolvere” la questione. Gli animi, però, si sono presto scaldati e il fidanzato tradito avrebbe sferrato alcuni pugni al volto dell’altro ragazzo, fuggendo poi a bordo del proprio ciclomotore. L’intera scena sarebbe stata immortalata con il telefonino del giovane testimone.
La questione non è però finita lì: al fidanzato deluso (in vacanza) sono arrivate frasi minatorie come “hai una croce sopra”, mentre all’amico testimone è andata peggio, col pestaggio per aver assistito all’onta subita dal 17enne arcorese.
I carabinieri sentiti i testimoni ed acquisiti i filmati dei sistemi di video sorveglianza, hanno identificato negli aggressori due fratelli di Arcore, il 17enne scappato in motorino ed il fratello 15enne, verosimilmente “consigliati” dal padre.
Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, concordando con le risultanze investigative comunicate dai carabinieri di Vimercate, ha emesso a carico dei due fratelli una ordinanza di misura cautelare con la quale applica ai due giovani il collocamento in due diverse strutture comunitarie, dovendo rispondere dei reati di concorso in lesioni personali aggravate, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e rapina.
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