Attac Saronno: “Niente delibera sulla Sanità richiesta da 1000 saronnesi, ecco la nostra controproposta”
Attac Saronno ha protocollato la controrisposta al sindaco di Saronno, che - insieme alla Commissione di Ammissibilità - aveva a suo tempo risposto che non sarebbe possibile ammettere a deliberazione del Consiglio Comunale la proposta di elibera supportata dalle firme di 1000 saronnesi. Ecco cosa controbatte Attac Saronno
Attac Saronno ha protocollato la controrisposta al sindaco di Saronno, che – insieme alla Commissione di Ammissibilità – aveva a suo tempo risposto che non sarebbe possibile ammettere a deliberazione del Consiglio Comunale la proposta di elibera supportata dalle firme di 1000 saronnesi. Ecco cosa controbatte Attac Saronno
E’ stata consegnata all’ufficio protocollo la risposta di Attac Saronno alla lettera con cui l’Amministrazione Comunale aveva comunicato l’inammissibilità alla discussione in Consiglio Comunale della delibera richiesta da mille abitanti di Saronno sul tema della sanità pubblica in città, promossa dalla nostra associazione. Le motivazioni addotte dalla Commissione “tecnica” composta dal Presidente del Consiglio Comunale e dal Segretario Comunale erano state esposte in un incontro con i rappresentanti dei firmatari cui aveva partecipato anche il Sindaco, che controproponeva di trasformare in un suo “ordine del giorno” la deliberazione da noi proposta e articolata in diversi punti.
Un mix di motivazioni politiche e giuridiche, quello fornito dall’Amministrazione Comunale, tra cui spiccava il fatto che addirittura venisse ritenuto “dubbio” l’interesse pubblico della delibera da noi proposta, come se il tema della sanità (anzi, della salute) pubblica non lo fosse!
Inoltre l’Amministrazione si riferiva alla presunta “genericità” delle nostre richieste, perciò non deliberabili, o al coinvolgimento di altri enti, nonché impossibilità per i consigli comunali di deliberare in materia sanitaria, che tuttavia sarebbe giuridicamente discutibile, ad esempio attraverso il ricorso a sentenze di alte Corti. Tuttavia non sono gli argomenti giuridici ad interessarci, pur potendo noi controbattere anche a quelli.
Ci interessa il dato politico: non abbiamo intenzione di trasformare in “ordine del giorno” o “mozione” ciò che avevamo proposto come delibera, proprio perché non vogliamo ridurre una decisione impegnativa per l’Amministrazione Comunale ad un generico “impegno” del Sindaco: troppe volte ci era già capitato in passato (dagli Anni Novanta ad oggi) che le firme dei cittadini, trasformate dalle Amministrazioni di allora in “ordini del giorno” o “mozioni” finissero nel nulla, su temi rilevanti come aree dismesse e acqua pubblica. Per questo motivo la nostra risposta è stata indirizzata al Sindaco, l’organo politico che era presente a quella riunione. E perché il Sindaco è per legge responsabile della salute pubblica del proprio Comune. Ma non solo.
Il sindaco è stato eletto sulla base di un programma, che prevedeva anche alcuni impegni in materia di sanità. E allora, nella nostra risposta, glieli abbiamo citati uno per uno, chiedendogli se quegli impegni presi con i suoi elettori – in gran parte corrispondenti a quanto previsto nella nostra proposta – intendesse portarli avanti con delibere che impegnassero l’amministrazione da lui guidata o semplicemente con generici “ordini del giorno”, destinati a rimanere lettera morta. Un po’ come gli impegni presi sull’ospedale…
Aspettiamo la risposta del Sindaco, sperando ci sia la volontà di prendere in carico politicamente in modo forte questo tema, su cui le scorciatoie politiche sono sempre dietro l’angolo. Come quella proposta dall’esponente politico centrista Librandi sotto Natale: la creazione di una Fondazione per gestire l’ospedale anche con denaro privato, un modo elegante per riproporre un’idea di privatizzazione dell’ospedale già circolata 15 anni fa. Librandi dice che il sindaco sarebbe d’accordo: si tratta di verità, caro primo Cittadino?
Se così fosse, sarebbe chiaro come mai non si vuole portare in Consiglio Comunale la proposta di delibera sulla sanità pubblica portata da mille saronnesi! Ma ovviamente ci auguriamo che si tratti dell’ennesima boutade…
Attac Saronno
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