Alessandro Galli ricorda Proserpio: “Grazie di tutto, amico mio, e fa buon viaggio”
Alessandro Galli, saronnese attivo nel mondo politico e dell'associazionismo, ricorda l'avvocato Angelo Proserpio, scomparso dopo una lunga malattia nella notte del 21 febbraio
Alessandro Galli, saronnese attivo nel mondo politico e dell’associazionismo, ricorda l’avvocato Angelo Proserpio, scomparso dopo una lunga malattia nella notte del 21 febbraio.
Ciascuno, nella propria vita, ha delle “sliding doors” personali. Momenti chiave in base ai quali determini un prima e un dopo. Nel mio caso, uno di questi momenti è stato quando ho incontrato Angelo – il mio amico Angelo – che stanotte ci ha lasciato, anche se sappiamo che non ci lascerà mai per davvero, per quanto ha inciso su tante vite. Compresa, appunto, la mia.
Si dicono spesso banalità quando qualcuno se ne va, ma nel caso di Angelo è tutto vero: è stato una guida e una fortuna, ha saputo dare un senso alla mia sgangherata voglia di fare, mi ha responsabilizzato, mi ha dato fiducia senza aver paura che sbagliassi, e anche quando è successo – perché è successo – è rimasto sempre lì ad accompagnarmi per un altro pezzo di strada. Gli devo molto, veramente molto, e quello che capisco oggi, della città che mi circonda – ma anche oltre – è in larghissima parte merito suo.
Angelo era un “sognatore seriale” e in questo senz’altro ci assomigliavamo, seppure con un substrato culturale nemmeno paragonabile. Ogni volta che c’era una questione, lui ti alzava l’asticella, ti portava verso una visione del futuro inarrivabile. In uno degli incontri pubblici che abbiamo organizzato insieme, lo scorso anno, ha iniziato a parlare del legame che abbiamo con la Terra e lì il tempo si è fermato, perché certe cose non solo bisogna pensarle, ma poi bisogna anche saperle trasmettere, e Angelo questa cosa l’ha sempre saputa fare benissimo, portandoci tutti un po’ più su.
C’è tutta una parte oggi profondissima della mia vita che non sarebbe mai esistita, senza Angelo, e attraverso di lui si sono cementati rapporti, amicizie, impegni che hanno un valore inestimabile e sono destinati a durare per sempre. “Sliding doors”, appunto.
Non riesco a pensare né la mia vita né a questa città senza Angelo, e alla fine non sarà così, perché quello che ci ha dato, il modo in cui ci ha voluto bene, le tracce delle sue azioni e delle sue idee sono sogni invincibili verso quel futuro migliore a cui c’invitava incessantemente a guardare, semi preziosi lanciati nell’aria e destinati a essere portati dal vento.
A noi il compito – difficilissimo, impossibile ma necessario – di essere quel vento.
Grazie di tutto, amico mio, e fa buon viaggio.
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