2022 positivo per oreficerie e gioiellerie del Varesotto
Luca Galanti, presidente di Federpreziosi: «Penalizzati dal Black Friday». Oro e orologi importanti anche nella nostra provincia diventano un bene rifugio
Molto bene i primi sei mesi dell’anno, almeno fino a settembre, sotto le attese dicembre. Ma il bilancio 2022 di oreficerie e gioiellerie resta positivo, «in linea con le aspettative, ovvero il mantenimento dei livelli del 2021».
Luca Galanti, presidente provinciale di Federpreziosi/Confcommercio guarda il bicchiere mezzo pieno, con il rammarico di un Natale inaspettatamente sottotono, «altrimenti ci saremmo avvicinati ai fatturati del periodo pre pandemico». La spiegazione, secondo il presidente, si chiama Black Friday. «Le scontistiche di fine novembre come tutte le “feste importate” spalmano il lavoro e lo sottraggono alla tradizionale corsa ai regali dicembre».
L’andamento del Varesotto
Entrando più nello specifico, le aree che hanno registrato un flusso di clientela, e di vendite, molto soddisfacente fino a settembre sono quella di Saronno e Gallarate, mentre in zona Varese e Busto Arsizio lo stesso effetto positivo lo si è avuto invece soltanto fino a giugno. In tutte le piazze si è praticamente perso l’acquirente di fascia media, mentre l’oggetto di lusso e quello a basso costo hanno retto e sostenuto il mercato del settore.
Il bene rifugio
Un settore nel quale, anche nel Varesotto, l’oro è tornato ad essere il bene rifugio scelto da un sempre maggior numero di investitori e risparmiatori. Basti pensare alla punta raggiunta nel 2022 di circa 60 euro al grammo. «Nei periodi di crisi», sottolinea infatti Galanti, «chi ha dei risparmi cerca di conservarli “trasformandoli in lingotti”. E non pensiamo che siano solo gli anziani a rifugiarsi nell’acquisto del metallo prezioso». E a proposito di investimenti, gli orologi importanti, anche di secondo polso, vengono sempre più comprati come bene da tenere in cassaforte e da rivendere appena il mercato offre buone o ottime opportunità. Un fenomeno che ha ridotto in modo drastico le vendite dei segnatempo di fascia media, diventati anche nei rivenditori della nostra provincia un prodotto quasi di nicchia.
La concorrenza elettronica
Il Natale sotto le attese, oltre al Black Friday ha anche un’altra spiegazione. «Il settore dell’elettronica», conferma il presidente provinciale di Federpreziosi, «è ormai da anni il nostro principale concorrente. Smartphone e tablet hanno prezzi paragonabili a quelli di un gioiello ed ecco che nella ricorrenza di fine anno, ma anche in occasione di compleanni, comunioni e cresime, non si regala più il braccialetto, la collanina o l’orologio ma l’ultimo modello del cellulare il cui prezzo spesso supera i mille euro».
Le vendite online
Anche per il settore dei preziosi il covid e i conseguenti look down hanno spinto molti imprenditori ad investire nell’online. «E’ uno strumento», spiega Galanti, «che in molti di noi ormai utilizzano e che in provincia di Varese ha una sua fascia di mercato. Ma a differenza di altre categorie che puntano sulla vendita “telematica”, noi cerchiamo di utilizzare la vetrina virtuale per fare venire il cliente in negozio. Sì, perché, non c’è niente da fare: un gioiello, così come un orologio, bisogna toccarlo e indossarlo per creare quell’emozione che spesso diventa decisiva nella scelta dell’acquisto».
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