Basta Trenord, per Moratti “il servizio va messo a gara”
La candidata del terzo polo è convinta che si debba superare il monopolio. L'assessore leghista Terzi difende il modello attuale: "Quando era con noi Moratti voleva evitare di consegnare il servizio agli stranieri". Ma anche i Cinque Stelle sono contrari
«Non ci sono più scuse, è tempo di cambiare mettendo a gara come si fa negli altri Paesi europei. Trenord deve essere utile ai pendolari, non alla politica».
Letizia Moratti ha tracciato una linea chiara, sul tema del trasporto pubblico: il monopolio di Trenord deve finire e il servizio ferroviario locale deve essere messo a gara.
La candidata alla presidenza della Regione Lombardia aveva già dato nelle prime settimane di campagna elettorale un’indicazione di questo tipo, poi in altre uscite sulla stampa era stata meno netta. Ma ora ribadisce la sua preferenza per una soluzione netta, superando la società unica che unisce Ferrovie Nord e Fs e puntando invece a mettere a gara il servizio.
Moratti ha definito Trenord «un sistema ferroviario che non funziona come dovrebbe». La messa a gara del servizio, in altri Stati (ad esempio in Germania) può avvenire per lotti, può riguardare uno specifico quadrante territoriale di una Regione oppure una tipologia di treni, ad esempio i suburbani.
«Ieri – ha sottolineato Moratti- il professor Paolo Beria, docente del Politecnico di Milano e direttore di Traspol, laboratorio di politica dei trasporti dell’ateneo, ha proposto la stessa soluzione»ì.
Decisamente convinta della soluzione Trenord è invece l’assessore uscente Claudia Maria Terzi: «Il nostro è un servizio che in termini quantitativi non ha paragoni con il resto d’Italia: 2.185 treni su cui viaggiano quasi 700mila passeggeri ogni giorno per 2070 km di rete, di cui più di mille a binario unico. Insomma, un sistema complesso in cui si muovono più attori con competenze e ruoli molto diversi e semplificare la questione con una battuta è poco corretto».
La polemica dell’assessore Terzi con Letizia Moratti
Moratti ha citato tra i casi più problematici la Brescia-Piadena-Parma e la Milano-Mortara-Alessandria, «linee che sono a binario unico e presentano importanti problemi infrastrutturali» ribatte Terzi, che spesso ha polemizzato con Rfi, il gestore della rete Fs, accusato di poca cura dei binari su cui corrono i treni. Va anche detto che tra le linee problematiche citate da Moratti ci sono anche assi ferroviari più importanti e a doppio binario, come la Milano-Pavia.
Nella competizione per il voto di centrodestra, Terzi accusa anche Moratti di scarsa coerenza: «Peccato che quando era in giunta la Moratti ha sempre condiviso l’obiettivo, tra gli altri, di evitare di consegnare il servizio ferroviario regionale in mano a compagnie straniere». Le gare sono infatti a livello europeo: se non vince Trenitalia può anche vincere un gestore straniero (del resto lo stesso gruppo Trenitalia-Fs ha all’opposto in gestione servizi all’estero, in Polonia, Germania, Regno Unito e vari Stati dei Balcani).
Tra conferma di Trenord e messa a gara c’è una terza via?
La conferma del sistema Trenord o il suo superamento con messa a gara del servizio sono due opzioni molto nette, su un tema centrale nella politica regionale, dopo Sanità e insieme alle case popolari Aler, il trasporto pubblico è il capitolo di spesa più rilevante.
Meno netta fin qui è l’opzione del centrosinistra: Pierfrancesco Majorino ha detto che bisogna «ribaltare» Trenord (con enfasi sulla necessità di investire di più) ma il Movimento 5 Stelle, suo alleato, ha stoppato l’ipotesi di una gara di affidamento del servizio, giudicato una forma di privatizzazione.
«Aprire a gara il servizio di trasporto pubblico ferroviario lombardo, senza un vero cambiamento in Regione Lombardia equivale ad aprire ai privati e chiudere la porta in faccia ai dipendenti di Trenord» dice Nicola Di Marco capogruppo pentastellato al Pirellone. «Un vero cambiamento non può arrivare da chi fino a ieri governava la Lombardia senza rendersi conto dei problemi».
Lo stesso Majorino, sul fronte delle tariffe, ha invece proposto la gratuità per gli under 25.
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