Letizia Moratti con i suoi a Varese: “Una provincia da rilanciare”
La candidata presidente della Regione Lombardia presenta la squadra della sua civica nel Varesotto: tra i nomi l'ex cinque stelle Roberto Cenci e diversi amministratori. Con una parola d'ordine: autonomia
Più capacità di attrarre investimenti, ma anche un rilancio di una parola d’ordine: autonomia. Sono i temi sottolineati a Varese da Letizia Moratti – candidata alla presidenza di Regione Lombardia – e dalla sua squadra.
Al Broletto di Varese Moratti incontra i suoi sostenitori e la squadra della sua lista personale (è sostenuta anche dal “terzo polo” di Renzi e Calenda, Italia Viva e Azione).
«La mia è una lista civica che vuole ascoltare su temi concreti» dice, richiamando una delle tre parole del suo slogan elettorale (“concreta, dinamica, tenace. Come la Lombardia”). Dall’inizio della sua campagna Moratti insiste sull’idea di una Lombardia che non cresce ed è diventata meno attrattiva e a Varese richiama lo stesso tema nello specifico della provincia, «che è oggi la settima per Pil pro capite».
Uno dei punti centrali è dunque l’intenzione di trovare nuovi investimenti: «Ho fatto un viaggio a Londra per cercare investimenti per la Lombardia e ho avuto riscontri», dice, quantificandoli anche in «un miliardo» da portare sul territorio della regione più dinamica d’Italia.
Sanità, formazione e lavoro
Sul fronte delle criticità sottolinea quelle relative alla formazione («le imprese faticano a trovare personale qualificato») e soprattutto richiama il tema della sanità: «La riforma è appena iniziata, c’è un problema sui medici di base: io avevo lavorato con precedente governo e c’erano pronta strumenti da fornire alle Regioni». Tra i nodi critici cita direttamente quello degli ospedali di Busto-Gallarate, su cui da assessore al welfare si era «impegnata per impedire l’esodo dei medici».
Avanti sull’autonomia
Il tema della sanità e del welfare torna anche in alcuni degli interventi dei singoli candidati della sua lista, come nel caso di Lisa Molteni, da Gerenzano, che ha richiamato la sofferenza dell’ospedale di Saronno. È la stessa Molteni a citare per prima un altro tema che ritorna in modo insistito, «l’ideale dell’autonomia», con richiamo alle idee del professor Miglio.
«Arriva campagna elettorale e qualcuno riscopre l’autonomia, che poi finirà in un cassetto» aggiunge Luca Ferrazzi, primo referente di Moratti sul territorio del Varesotto. Il tema dell‘autonomia differenziata è un richiamo evidente anche ai leghisti delusi, in una fase in cui una parte della Lega (il “Comitato del Nord”) scalpita, mette in discussione Salvini, vorrebbe un ritorno alle origini.
Tutti i nomi della squadra di Letizia Moratti
Anche nella lista di Moratti in provincia il peso degli ex leghisti si avverte, lo dicono appunto le parole ma anche la biografia di Lisa Molteni.
Nella lista – oltre ai già citati Molteni e Ferrazzi – compaiono amministratori che fanno parte di liste civiche, come Elena Mazzetti da Solbiate Arno, Simona Mezanzani assessore a Fagnano Olona, Marcello Soprani consigliere comunale a Cantello (e dirigente scolastico a Induno Olona).
Le candidature ovviamente “presidiano” il territorio in modo equilibrato, dal Saronnese alle porte di Milano su su fino alla Valceresio al confine con la Svizzera. Tra i nomi anche Paolo Brazzale (di Bisuschio, attivo nel terzo settore) e Lorenza Algiati («attenzione alla società civile, la proposta è ricca di soluzioni concrete»)
Completa la lista Roberto Cenci, consigliere regionale in carica.
Cenci è stato eletto e ha lavorato fino a due mesi fa con il Movimento 5 Stelle, il suo rapporto con Moratti viene rivendicato nel segno di un approccio non ideologico. «Diversi mesi fa venne da me, che ero consigliere di minoranza, per chiedere di scrivere la parte di programma sull’ambiente» svela Cenci, sottolineando i risultati già ottenuti in parte su questo fronte («Il lago di Varese è tornato balneabile, un grosso merito è mio»)
«Ho sempre ascoltato Cenci: se le buone idee vengono da altre parti perché non ritrovarsi?» ha ribadito a sua volta Moratti. Che sta lavorando per portare dalla sua singoli mondi e movimenti politici, come – cita i più recenti – i Repubblicani di Monza e Brianza e i Verdi riformisti.
Accoglienza calorosa
A Varese Moratti trova una accoglienza- va detto – anche calorosa, con tanto di selfie. «Io la adoro» le dice ammirata una signora. Molti anche gli amministratori ed ex amministratori, come Leonardo Martucci e Luca Carabelli da Gallarate, il sindaco di Barasso Lorenzo Di Renzo Scolari, Antonio Frascella da Cassano Magnago, solo per citare alcuni.
A tenere le fila c’è Luca Ferrazzi. Che sottolinea la costruzione di una «lista forte»: «Per intenderci: non abbiamo tappabuchi, abbiamo persone che rappresentano tutti i territori, molti che sono amministratori civici». L’ultima trattativa aperta resta quella con gli autonomisti transfughi della Lega. Operazione su cui Moratti non si sbilancia, a pochi giorni dalla chiusura delle liste.
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