Cultura e spettacolo, Regione Lombardia finanzia la formazione con 5,5 milioni
L'iniziativa è un primo passo, destinato a sostenere realtà di eccellenza, riconosciute a livello nazionale ed internazionale. Nel 2020 hanno perso il lavoro a livello nazionale 52.000 professionisti
Via libera, su proposta dell’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Melania Rizzoli, a un provvedimento di Giunta che destina risorse alla formazione di nuove figure altamente specializzate richieste dal mercato del lavoro per il settore della cultura e dello spettacolo.
«Parliamo di un settore – ha detto l’assessore Rizzoli – che ha subito più di altri ripercussioni importanti dovute alla crisi pandemica. Le imprese che appartengono a questo mondo stanno pagando il prezzo di anni di stallo. I rapporti ci dicono che nel 2020 hanno perso il lavoro a livello nazionale 52.000 professionisti e sebbene la Lombardia si ponga come la Regione che ha subito meno di altre le perdite occupazionali ed economiche riteniamo di dover sostenere questa filiera con aiuti economici ed interventi per promuovere un’offerta formativa post diploma di livello terziario per i settori strategici del territorio».
L’iniziativa è un primo passo, destinato a sostenere realtà di eccellenza, riconosciute a livello nazionale ed internazionale, operanti in settori di nicchia ma importanti per l’economia lombarda, in cui si tramandano conoscenze e saperi unici e distintivi, sui quali si innestano, oggi, importanti processi di innovazione in risposta ai cambiamenti del mercato.
I soggetti beneficiari sono gli enti, le associazioni e le fondazioni artistiche e culturali, che realizzano corsi di formazione per professionisti dello spettacolo dal vivo, ed enti che erogano corsi per la formazione di tecnici del restauro, con comprovata esperienza e relazioni significative con istituzioni e aziende di rilievo operanti in ambito culturale e della tutela dei beni artistici.
Tali settori, in fase di ripresa dopo le limitazioni legate alla pandemia dei mesi scorsi, possono offrire importanti opportunità occupazionali per i giovani in uscita dai percorsi di istruzione secondaria di secondo grado e di istruzione e formazione professionale.
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