Salvò un uomo dal suicidio a Cairate, elogio al vigile del fuoco volontario Francesco Mirra
Il volontario del distaccamento di Tradate riuscì a evitare che un uomo di Rovellasca compiesse l’estremo gesto al Ponte di Cairate
Quella sera Francesco aveva programmato di portare sua figlia Beatrice a cena a Tradate.
Durante il tragitto di rientro verso casa, a Fagnano Olona, percorrendo il ponte di Cairate, Francesco si accorse di un uomo che camminava tra il guardrail e il parapetto di protezione, ma non sembrava essere un “normale passante”.
Alla rotonda successiva Francesco decise di tornare indietro. Si fermò e chiese al passante se avesse bisogno di aiuto. L’uomo rispose che passava da lì per guardare alcune cose. Francesco ripartì, ma data la risposta poco credibile del passante, decise di tornare nuovamente indietro e fermarsi ancora una volta.
Questa volta si propose di dargli un passaggio in macchina e scoprì che l’uomo era residente a Rovellasca, in provincia di Como. Allora lo convinse a spostarsi dal ponte, lo fece sedere e iniziarono a chiacchierare. L’uomo raccontò a Francesco che stava attraversando un brutto periodo della sua vita e non andava più d’accordo con la moglie. Francesco, con la scusa di avvisare la moglie del ritardo, si avvicinò alla figlia dicendole di chiamare il 112. Arrivarono sul posto prima una pattuglia dei Carabinieri di Fagnano Olona, poi una pattuglia dei Carabinieri di Tradate e un’ambulanza.
Dopo aver ascoltato e rassicurato l’uomo, Francesco lo invitò a collaborare con i Carabinieri per il riconoscimento e a salire sull’ambulanza. Nel frattempo arrivò sul posto anche la moglie dell’uomo, scossa da quanto accaduto.
Francesco Mirra Vigile del Fuoco Volontario del Distaccamento di Tradate, con eccezionale senso di abnegazione, alto senso del dovere ed esemplare altruismo, non ha esitato a soccorrere un uomo che, colto da crisi depressiva, era giunto sul Ponte di Cairate con propositi suicidi. Dopo una prolungata opera di persuasione condotta dallo stesso, riusciva a bloccare l’uomo e, vincendone l’attiva resistenza, a impedirgli di portare a compimento l’insano gesto.
Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere.
Molte persone trovano difficile e imbarazzante parlare di suicidio: può essere forte il senso di vergogna che può accompagnare questi pensieri. Ancora più forti possono essere queste emozioni se si pensa di confidarsi con parenti e amici. Potrebbe risultare più facile parlarne con chi non è coinvolto direttamente.
Se sentite di aver bisogno, potete chiamare il Numero Verde 800 334343, attivo h24. Il servizio è attivato da Regione Veneto (alla risposta c’è un breve messaggio registrato, subito dopo risponde l’operatore).
Un altro servizio è quello di Telefono Amico, attivo tutti i giorni dell’anno dalle 10 alle 24: il numero è 02 23272327
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