Attac Saronno: “Casa di Comunità calata dall’alto sulle teste dei saronnesi”
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Attac Saronno
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Attac Saronno in merito all’apertura della Casa della Comunità di via Fiume, avvenuta oggi, 28 ottobre (qui l’articolo).
In centro città, come ogni sabato mattina dalle 10 alle 12,30, in piazza Libertà, sempre pronti non solo a raccogliere firme, ma anche ad ascoltare e rispondere – se possibile -alle tante domande e lamentele per una sanità pubblica che fatta morire per favorire quella provata.
Questo fine settimana prosegue anche il “giro delle sette chiese” per raggiungere i saronnesi la domenica nei loro quartieri: domenica 30 saremo vicino al sagrato della “Sacra Famiglia” di via Prealpi dalle 10 alle 12,30 per incontrare le cittadine e i cittadini di quel quartiere e raccogliere le loro adesioni alla nostra raccolta.
Il Sindaco di Saronno che annuncia la richiesta di un incontro al Presidente della Regione Lombardia per parlare, tra l’altro, dell’ospedale cittadino è indubbiamente il primo risultato della fortissima pressione che i saronnesi stanno esercitando, ancora prima che venga convocato il Consiglio comunale che dovrà esprimersi sulla votazione di otto provvedimenti a favore della sanità pubblica.
Intanto apre la Casa della Comunità presso il distretto di via Fiume, che dovrebbe essere la risposta di sanità pubblica al bisogno, scoperchiato dalla pandemia, di quella “medicina territoriale” demolita da quasi 30 anni di governi del centrodestra lombardo – da Formigoni a Fontana (e Moratti), passando per Maroni.
Eppure si tratta di un’entità ancora misteriosa per molti concittadini e abitanti del Distretto Sociosanitario di Saronno, che non hanno avuto il minimo coinvolgimento partecipativo e informativo da parte di ASST e Amministrazione comunale, tutte intente a garantire l’impossibile: una sua gestione privata, salvo poi smentirsi ed essere smentite all’ultimo momento.
Non è dunque casuale che tante cittadine e cittadini continuino ad accodarsi davanti al “gazebo rosso” di Attac Saronno per una Società della Cura, chiedendo che il Comune prenda posizione a favore della sanità pubblica, peraltro in coerenza con un programma elettorale apertamente schierato contro il modello lombardo di sanità, programma che oggi sembra essere stato accantonato dai nostri governanti.
E lo fanno, queste cittadine e cittadini, con grande pazienza e determinazione, date le tante, troppe promesse vane della politica locale su questo tema: dall’ultima raccolta firme per il nostro ospedale, che forse in realtà serviva solo alla campagna elettorale di una forza politica oggi all’opposizione, completamente sparita dai radar delle lotte per la sanità già nel febbraio 2021: nessun loro esponente si presentò alla “catena umana per l’ospedale” da noi promossa quando erano al governo da soli quattro mesi; alle parole dette, anche in quell’occasione, dal Sindaco Airoldi, che – alla testa dei 19 Sindaci dei Comuni del comprensorio che si rivolgono per le loro cure ospedaliere al nosocomio cittadino – chiedeva incontri alla Regione, salvo poi “addormentarsi” in un lungo ed infruttuoso letargo, ora bruscamente interrotto a suon di firme, dall’incontro richiesto a Fontana.
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