Quando serve assistenza per una persona con disabilità?
Orientarsi nel campo dell’assistenza per disabili non è affatto facile, specialmente per chi deve compiere scelte piuttosto delicate in tempi stretti
Orientarsi nel campo dell’assistenza per disabili non è affatto facile, specialmente per chi deve compiere scelte piuttosto delicate in tempi stretti. I dubbi, infatti, possono toccare aspetti assai differenti: organizzazione, orari, competenze necessarie.
Come selezionare la figura più adatta per le esigenze della persona (e, in secondo luogo, della famiglia)? Quante ore occorrono per far fronte ai suoi bisogni? Quali mansioni possono essere delegate e quali, invece, rimangono a carico dei familiari?
Per aiutare a rispondere a tutti questi quesiti, vediamo di analizzare meglio l’assistenza disabili e come fornirla a chi ne ha bisogno.
Assistenza disabili: cosa c’è da sapere?
Per prima cosa, vogliamo chiarire che non esiste un’unica forma di assistenza per le persone disabili, proprio in quanto non esiste un unico tipo di disabilità.
Ciascuna situazione, infatti, richiede un intervento mirato da parte di uno o più assistenti specializzati, seppure con alcuni obiettivi comuni: favorire l’autonomia del soggetto e il suo reinserimento a livello sociale, fornire adeguato supporto nello svolgimento delle attività quotidiane e di cura (alimentazione, igiene personale, pulizia degli ambienti domestici, accompagnamento nelle uscite, riabilitazione fisica, ecc.) e, ove necessario, somministrare trattamenti e/o terapie su indicazione del personale medico.
Come organizzare il servizio di assistenza?
Alla base di una buona assistenza per il disabile vi è l’organizzazione di ogni singolo aspetto. A tale scopo, pertanto, è consigliabile effettuare uno o più incontri preliminari tra membri della famiglia e dello staff, meglio se con il coinvolgimento diretto della persona interessata. Anche il processo di selezione degli assistenti dovrebbe svolgersi in presenza del disabile, affinché questi possa stabilire priorità e modalità di intervento.
È bene ricordare, infatti, che tra i principali compiti degli operatori vi è proprio l’affiancamento della persona non soltanto a livello pratico, cioè nell’esecuzione di mansioni come il riordino della casa o il pagamento delle bollette, quanto anche nello sviluppo dell’autonomia e delle relazioni sociali. Si tratta, dunque, di un servizio personalizzato, che può variare a seconda dell’età, degli interessi e – non meno importante – della presenza di specifiche limitazioni di tipo fisico, psichico e sensoriale.
Assistenza disabili e sostegno alle famiglie
La presenza di una persona anziana e/o disabile, in molti casi, ha un impatto significativo sull’organizzazione interna della famiglia. Ciò si riflette, in particolare, sulla figura del caregiver, ossia di chi, ricoprendo un ruolo di riferimento per il soggetto assistito, è tenuto a garantire la propria presenza fisica per gran parte della giornata.
Tutto questo si traduce in uno sforzo costante, atto a conciliare, ad esempio, le necessità della persona con disabilità con gli impegni lavorativi del caregiver. Non è un caso, infatti, che situazioni del genere possano dare vita a forti tensioni, accrescere lo stress, se non addirittura degenerare verso la condizione, oggi, nota come burnout.
Alla luce di ciò, ricorrere a un servizio di assistenza per la persona disabile vuol dire riequilibrare i ruoli all’interno della famiglia, sollevando i vari membri dall’eccesso di responsabilità e consentendo loro di ritagliarsi del tempo libero, oppure di dedicarsi, ad esempio, allo studio, alle attività lavorative e di svago, alle proprie passioni, ecc.
Il tutto senza compromettere l’integrità del soggetto disabile, né creare situazioni potenzialmente rischiose per la sua salute e il suo benessere psicofisico.
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