Futuro dell’ex Novartis, il comitato di cittadini: “Chiediamo di essere coinvolti”
La richiesta, firmata anche da numerose associazioni locali, è rivolta ai Comuni di Origgio, Uboldo, Caronno Pertusella e Saronno. "Apriamo un tavolo di confronto"
È rivolta alle amministrazioni dei Comuni di Origgio, Uboldo, Caronno Pertusella e Saronno, la lettera che chiede l’avvio di un tavolo di confronto, aperto alla parte civile, con il Gruppo Akno, la nuova proprietà dell’area dove sorgevano gli stabilimenti della Novartis.
A chiederlo è il Comitato di cittadini “Prospettive Area Ex-Novartis”, recentemente costituitosi per vigilare sul futuro dell’area industriale dove il colosso farmaceutico aveva la propria sede centrale (poi spostata a Milano), area che quindi sarà interessata in futuro da un progetto di ristrutturazione.
Il Gruppo Akno acquista l’area industriale della Novartis di Origgio
La lettera è firmata anche da altre associazioni locali, che da anni si impegnano nella salvaguardia ambientale, come Amici del Bosco di Origgio, ECO ’90 Uboldo, ATTAC Saronno. La richiesta del comitato al Comune di Origgio è quella di farsi «capofila» nell’affrontare gli impatti ambientali e viabilistici di un nuovo insediamento industriale.
“La dismissione da parte di Novartis dei suoi edifici in favore di una società che vanta fra i suoi clienti grosse aziende che lavorano nel settore della logistica – si legge nella missiva inviata ai Comuni -. È una questione di responsabilità sociale. Durante le ore di punta la zona nord-est di Origgio è già congestionata dal traffico rendendo impossibile agli origgesi l’accesso ai servizi di Saronno. L’uso della bicicletta o di altri mezzi ecologici è fortemente penalizzato per la mancanza di un percorso ciclo-pedonale protetto, nonché di un trasporto pubblico efficiente che disincentivi l’uso dell’auto privata. Ed è qui che ritorna prepotente il richiamo alla nostra Costituzione, che impone regole all’economia privata per tutelare l’uomo, la salute e l’ambiente. Per questo riteniamo che le amministrazioni e le aziende coinvolte debbano usare tutti i mezzi disponibili per creare un modello di sviluppo sostenibile e contrastare il cambiamento climatico. Il comitato chiede che il recupero dell’area ex-Novartis venga effettuato secondo logiche ambientali, economiche e sociali sostenibili”.
Dal canto suo, l’amministrazione comunale di Origgio ha incontrato la nuova proprietà lo scorso luglio (ne avevamo scritto qui), rimarcando le proprie perplessità sugli effetti negativi che un nuovo insediamento potrebbe avere a livello ambientale e viabilistico. «Dovranno presentare in Comune un progetto – ha ricordato il sindaco Evasio Regnicoli -, che poi dovrà essere valutato sul piano viabilistico, sociale e ambientale, sia a livello tecnico che a livello politico».
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