Nonni si diventa: da Varese un percorso dedicato a chi aspetta un nipotino
Oggi, 24 luglio 2022 è la Giornata mondiale dei nonni. La psicologa varesina Cristiana De Porcellinis a proporre il primo "Percorso per nonni e futuri nonni
«Essere stati genitori non significa in automatico essere pronti a diventare nonni. E poi, cosa significa essere nonni?» Questo il punto di partenza che ha spinto la psicologa varesina Cristiana De Porcellinis a proporre il primo “Percorso per nonni e futuri nonni: 3 step + 1”.
«Non un corso dove si insegna a diventare nonni, ma dove si affronta il tema per valorizzare il ruolo dei nonni, mettere a confronto le esperienze tra sentimenti e tensioni o pressioni legate al nuovo ruolo», spiega la professionista.
E valorizzare il ruolo fondamentale dei nonni è lo scopo della Giornata mondiale dei nonni istituita per la prima volta nel 2021 e che cade proprio oggi, domenica 24 luglio 2022, quarta domenica del mese di luglio.
«L’idea di questo corso è nata per rispondere a delle richieste a volte esplicite ma spesso implicite dei genitori con il doppio obbiettivo di offrire soluzioni a quelle difficoltà di relazione con i nonni che a volte emergono e anche per valorizzare la preziosa relazione che i nipoti instaurano con i nonni», racconta la psicologa.
PREMESSE
Quando nasce un bambino ci si concentra sul neonato e sui genitori, ma assieme al piccolo nascono anche i nonni, che hanno un ruolo almeno affettivo fondamentale per il bambino e che pure vanno accompagnati nello scoprirsi in questo nuovo ruolo con informazioni anche fisiologiche e pedagogiche fondamentali, tenendo conto che molto è cambiato nel contesto socio educativo dei bambini di oggi. E questo può anche generare tensioni tra nonni e genitori, incomprensioni facilmente evitabili in realtà.
STEP 1: 3 GENERAZIONI A CONFRONTO
Il contesto socio educativo attuale è certamente diverso rispetto a quello vissuto dai nonni di oggi nella loro esperienza di bambini o anche nel ruolo di genitori. Per questo può succedere che alcune pratiche che appartengono alla loro quotidianità di allora, cose che si sono sempre fatte, siano messe in discussione o proprio non più accettate nella società e nel contesto educativo di oggi. E questo spiazza i novelli nonni, creando magari involontarie tensioni con i genitori del bambino.
«Rispetto a qualche anno fa non si parla neanche più i violenza fisica o verbale, che non è neppure contemplata dai nonni di oggi – precisa De Porcellinis – ma differenze emergono anche in materia di alimentazione, gestione e percezione dei rischi e delle regole».
STEP 2: LA RELAZIONE CON I NIPOTI
Troppo spesso si tende a confondere il ruolo e l’affetto dei nonni con la disponibilità ad essere accondiscendenti con figli e nipoti, fino ad assumersi responsabilità che sono proprie dei genitori: «Il ruolo dei nonni è fondamentale a livello affettivo per la speciale relazione che si instaura con i nipotini – precisa la psicologa – questo però a volte rischia di sfociare in dinamiche problematiche».
L’avvertimento in questo senso è doppio: da un lato i nonni, pur mantenendo spontaneità nella relazione con i nipoti, non devono cedere alla tentazione di triangolare con i nipoti, evitando quindi di contravvenire a esplicite regole o divieti posti dai genitori.
D’altro lato è anche vero che i genitori dovrebbero evitare di scaricare sui nonni responsabilità che sono genitoriali. Insomma non bisogna chiedere troppo ai nonni, e questi ultimi devono anche saper dire no alle richieste dei figli, anche se riguardano i nipoti: «Essere nonni è un piacere che implica una relazione, non un lavoro a tempo pieno», chiarisce la psicologa
STEP 3: PROMUOVERE L’AUTONOMIA DEI NIPOTINI
Altro elemento che rischia di appesantire la relazione con i nipotini (e con i genitori) riguarda l’eccessiva apprensione. Capita spesso che i nonni nutrano maggiori ansie per i nipotini, ad esempio sulla possibilità che possano cadere, tagliarsi o farsi male rispetto a quanto sperimentato nel ruolo di genitori.
Questo in parte è fisiologico perché un conto è prendersi cura dei propri figli, ben diverso è farsi carico dei figli altrui, anche e anzi forse soprattutto se nipoti. In parte però va riportato a una condizione di realtà e consapevolezza tenendo presente che i bambini per crescere hanno bisogno di sviluppare le proprie autonomie, nel mangiare o nel vestirsi da soli, ma anche nello sperimentare lo spazio e il movimento, assumendo a volte piccoli rischi proporzionati all’età.
STEP 4: I GENITORI
L’ultimo step in realtà è una proposta di incontro con i genitori. Un’occasione di confronto che deve esserci, per condividere alcune scelte educative, in modo che ci sia coerenza, e anche per chiarire che l’essere nonno non è un lavoro, ma un piacere. Dunque la disponibilità dei nonni, per quanto sempre più fondamentale non solo per il benessere dei bambini ma anche per l’organizzazione e la stabilità sociale ed anche economica delle giovani famiglie, non può essere data per scontata.
I nonni devono poter dire no. L’importante è la relazione che si instaura con i nipoti, non la quantità di tempo che si trascorre con loro. Bisogna esserne consapevoli e non temere ricatti morali.
«Il rapporto tra nonni e nipoti è fondamentale per la crescita dei bambini e per preservarlo serve trasparenza tra genitori e nonni, senza nascondere attività o marachelle che costituirebbero triangolazioni scorrette soprattutto per il bambino – spiega De Porcellinis – Da evitare anche la tentazione di trascinare i bambini in dinamiche che in realtà sono tra il nonno e il figlio, diventato genitore».
IL PERCORSO
La prima edizione del corso si è svolta in anteprima a maggio a Caronno Varesino al Centro Stella Stellina, ma la psicologa varesina si sta già organizzando per riproporlo in autunno.
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