Da Canterbury a Leuca a piedi lungo la via Francigena. Il viaggio di beneficenza di Federica e Nico
Un viaggio di cinque mesi, in quattro diversi Stati, lungo quello che un tempo fu il principale asse di collegamento tra il nord e il sud dell’Europa, con l'obiettivo di raccogliere fondi per uno scopo benefico
3200 chilometri da Canterbury in Inghilterra a Santa Maria di Leuca all’estremità meridionale della Puglia. Un viaggio di cinque mesi, in quattro diversi Stati, lungo quello che un tempo fu il principale asse di collegamento tra il nord e il sud dell’Europa, la via Francigena, oggi percorsa ogni anno da centinaia di pellegrini.
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È il cammino intrapreso a giugno da Federica Mognoni, 28 anni di Limido Comasco, un paesino di poco meno di 4.000 abitanti in provincia di Como, a confine con la parte sud di quella di Varese. Insieme a lei c’è Nico, un ragazzo spagnolo di 23 anni, conosciuto lo scorso anno durante il Cammino Primitivo e con il quale è nata una solida amicizia.
Un viaggio che nasce dalla passione che i due giovani hanno per il cammino e le grandi emozioni che un turismo di questo tipo riesce a suscitare. Da qui la volontà che i cammini diventino percorribili da tutti, anche da persone con esigenze specifiche.
Gli obiettivi della grande impresa sono infatti benefici: valorizzare la via Francigena, promuovere il cammino, il turismo lento, responsabile e inclusivo e raccogliere fondi per Free Wheels, onlus con sede a Somma Lombardo che mette in connessione persone con esigenze specifiche che vogliono percorrere cammini ed escursioni e che lavora per rendere i cammini realmente un’opportunità per tutti.
«Siamo partiti l’8 giugno da Canterbury, in Inghilterra sono solo due tappe, poi si prende il traghetto e si arriva in Francia, che attraversi da nord a sud per poi entrare in Svizzera» racconta Federica. «Lo stiamo percorrendo tutto in tenda, ci accampiamo dove è possibile, soprattutto nei giardini delle chiese oppure a volte ci ospitano le persone a casa loro».
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Come ad Arras, un paese dell’Alta Francia, dove i due giovani sono stati ospitati da una signora che appreso del loro lungo viaggio, ha offerto loro una cena e ospitalità per una notte in casa propria.
«La via Francigena non è un cammino accessibile per tutte le persone – continua Federica -. Stiamo raccogliendo fondi da destinare a Free Wheels, che si occupa di rendere i cammini accessibili a tutti, quindi anche a persone con mobilità ridotta, persone che viaggiano con il proprio cane, famiglie con bambini, vegani, vegetariani e così via».
Il GoFundMe avviato a giugno mira a raccogliere 6.000 mila euro, fondi che saranno utilizzati per acquistare due e-bike, che saranno utilizzate dai volontari di Free Wheels per studiare e analizzare il territorio, per individuare percorsi che siano accessibile a tutti.
Oltre allo scopo benefico, c’è poi tutta l’emozione di percorrere un viaggio a piedi alla scoperta della natura e del territorio: «Per me il viaggio è connessione con l’universo, inteso come natura – continua la giovane -, con te stesso e soprattutto con le persone. Conoscere persone nuove, ascoltare le loro storie, ricevere ospitalità o anche un pezzo di pane, dell’acqua, crea un rapporto fra le persone che sembra di conoscerle da una vita».
I due pellegrini si trovano ora nei pressi di Brienne-le-Château, nella Francia del Nord, «abbiamo percorso per ora circa 620 chilometri». Prevedono di arrivare il 20 settembre a Roma e a fine ottobre a Santa Maria di Leuca.
Per contribuire all’acquisto delle e-bike potete donare a questo link GoFundMe. La loro avventura, ribattezzata come “Infinito Cammino”, è raccontato passo a passo su Instagram, che trovate qui.
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