Pizzaioli e baristi “in nero” scoperti dalla Guardia di Finanza di Como
Questo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Como durante le indagini svolte per la prevenzione e la repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”
Diciassette lavoratori impiegati in “nero” e 2 lavoratori irregolari. Questo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Como durante le indagini svolte per la prevenzione e la repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”.
I Finanzieri della Compagnia di Olgiate Comasco hanno scoperto, in tre pizzerie, una nel comune di Villa Guardia (CO) e due nel comune di Olgiate Comasco (CO), due soggetti di nazionalità italiana, due di nazionalità pakistana, uno di nazionalità egiziana e uno di nazionalità albanese intenti a prestare la propria opera “in nero”. Mentre, in un bar ad Appiano Gentile (CO), hanno trovato altri due lavoratori italiani e uno rumeno in “nero”. Infine, in una gelateria sempre a Villa Guardia (CO), è stato scoperto un ulteriore lavoratore di nazionalità italiana in “nero”.
Inoltre, i Finanzieri della Compagnia di Erba, nell’erbese, hanno scoperto, in una pizzeria, in un ristorante e in un bar nei comuni di Cabiate (CO), Mariano Comense (CO) e Cantù (CO), 4 lavoratori in “nero”, 3 di nazionalità italiana e uno venezuelana nonché ulteriori 2 lavoratori irregolari di nazionalità italiana. Nei confronti del esercizio marianese, è stata richiesta la sospensione dell’attività in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori
“in nero” accertati superavano la soglia del 10% della totalità dei lavoratori impiegati. Un altro lavoratore “in nero” è stato scoperto intento a prestare la sua opera in un salone da parrucchiere nel comune di Erba (CO).
Nel contempo, i Finanzieri del Gruppo Como, accedendo presso un ristorante in Como, hanno scoperto 1 lavoratore in “nero” di nazionalità italiana. Mentre, in un bar, sito sempre in Como, sono stati trovati altri 2 lavoratori italiani in “nero”. Nei confronti di quest’ultimo esercizio commerciale, è stata richiesta la sospensione dell’attività in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori “in nero” accertati superavano la soglia del 10% della totalità dei lavoratori impiegati.
L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi perseguiti dal Corpo: arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei
professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.
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