Azione Saronno: “Nuovo parcheggio presso la stazione di Saronno Sud, un’altra occasione persa”
Le considerazioni del gruppo Azione Saronno in merito agli interventi previsti sulla stazione di Saronno e le aree limitrofe
Le considerazioni del gruppo Azione Saronno in merito agli interventi previsti sulla stazione di Saronno e le aree limitrofe. La nota arriva in seguito all’approvazione della recente delibera regionale che ha stanziato 32 milioni di euro (31.916.716 euro) per riqualificare la stazione ferroviaria di Saronno, le aree circostanti e il vicino polo tecnologico manutentivo (qui l’articolo).
Con la delibera 6340 datata 2 maggio, la Giunta regionale ha preso atto della conclusione della Conferenza di Servizi relativa agli interventi su stazione di Saronno e aree limitrofe, approvandone il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Dalla delibera emerge però che il Comune ha presentato solo osservazioni tecniche, senza ulteriori proposte o richieste.
Ciò significa che non c’è stato alcun ripensamento in merito all’ipotesi di creare un numero maggiore di posti auto nella parte ovest della stazione di Saronno Sud (verso via Grieg), contrariamente a quanto originariamente previsto negli accordi preliminari dall’Amministrazione Fagioli. Ciò pur in presenza, in Consiglio Comunale, di un fronte piuttosto ampio a favore di questo intervento, sostenuto, oltre che dalle minoranze, anche da alcuni esponenti del PD.
Su questa scelta dell’Amministrazione Airoldi avevamo già espresso il nostro dissenso e consideriamo l’aver perso anche l’ultima occasione per tornare indietro un ulteriore errore. Saronno Sud è una stazione su cui è necessario far convergere la domanda proveniente dai Comuni del circondario posti nell’area a sud della nostra città, per decongestionare le vie d’accesso al centro della città e poterla rendere più vivibile.
È vero che l’attuale parcheggio di Saronno Sud risulta ad oggi, a seguito della pandemia, ancora sufficiente a soddisfare la domanda (sebbene vi siano oggi tollerati anche parcheggi su marciapiedi, visto l’affollamento di auto), ma l’intervento avrebbe avuto lo scopo di alleggerire il traffico del centro, incentivando i viaggiatori provenienti dai comuni limitrofi a utilizzare la stazione di Saronno Sud. L’offerta dei treni sarebbe già oggi adeguata ad accogliere un numero maggiore di viaggiatori; inoltre, la differenza sul tempo di percorrenza nella tratta tra Saronno e Milano Bovisa tra servizi regionali (diretti) e suburbani (che effettuano fermate intermedie, tra cui Saronno Sud) è di 12’, tempo di gran lunga inferiore rispetto a quello necessario per arrivare in prossimità della stazione di Saronno dalla periferia e di raggiungere il binario, una volta che si sia trovato parcheggio. L’Amministrazione saronnese non ha avuto il coraggio di tornare indietro sull’errore commesso con la delibera del Consiglio Comunale e, contestualmente, ha già annunciato di voler ricavare nuovi posti auto vicino alla stazione centrale di Saronno: sia quelli che creano problemi allo sviluppo dell’Isotta Fraschini, sia quelli aggiuntivi in via Don Griffanti, dove si sarebbero potuti invece ricavare nuovi spazi verdi, come da noi proposto. Realizzare un numero maggiore di posti auto a Saronno Sud avrebbe significato attuare seriamente delle politiche utili a sgravare il centro città dal traffico, cosa di cui la nostra città ha davvero bisogno. Invece si sta andando esattamente in direzione opposta, incentivando saronnesi e non a recarsi in stazione centrale in auto.
La mancata considerazione di Saronno Sud, il progetto di via Don Griffanti e la mancata individuazione di un percorso ciclabile sicuro nell’attraversamento del sottopasso di via 1° Maggio sono, a nostro parere, occasioni perse, non sufficientemente bilanciate da interventi a nostro giudizio meno significativi, come il pur apprezzabile collegamento ciclopedonale tra via Milano-via Molino e quello pedonale tra via Luini e viale Santuario, progetti molto meno ambiziosi e di minore impatto per i cittadini.
Servono coraggio e pragmatismo anche su ambiente e mobilità, in coerenza, peraltro, con la volontà spesso professata da questa Amministrazione di favorire la cosiddetta mobilità dolce.
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