Alla manifestazione di Caronno Pertusella di sabato 26 febbraio c’era anche una folta rappresentanza di uomini e soprattutto donne ucraine.

Sono state invitate dall’amministrazione comunale che ha organizzato la manifestazione “Uniti per la Pace” per dimostrare la vicinanza della comunità caronnese a queste persone, in Italia da tanti anni, impiegate in lavori indispensabili spesso legati all’assistenza alle persone anziani o bisognose.

Due di loro hanno parlato al microfono, rappresentando i propri sentimenti, la paura e la disperazione per la situazione creatasi in Ucraina a causa della guerra voluta dalla Russia di Putin.

«Siamo distrutti, io sono qui da dieci anni – spiega una donna ucraina -. Non ce lo aspettavamo un giorno di svegliarci e sapere che i nostri figli sono sotto i bombardamenti. Molti di noi hanno figli, mariti, fratelli che devono partire per il fronte. È devastante essere lontane e non poter fare nulla. Noi vogliamo la pace, essere liberi, ma Putin non vuole, ci vuole sotto la Russia. Aiutateci. È quello che chiediamo all’Europa e a tutti voi. Vi ringraziamo per la solidarietà e la vicinanza. Putin ha già preso la Crimea, il Donbass, un domani potrebbe volere sempre di più».

«Per noi è un sollievo vedere tanta solidarietà – spiega un’altra -. Siamo tante mamme e nonne che hanno figli in Ucraina. I nostri figli ci chiamano in lacrime dicendo che stanno bombardando vicino alle nostre case e noi siamo qui, senza poter fare niente. Dobbiamo essere tutti uniti, grazie a voi che ci siete vicini, pregate per noi e per le nostre famiglie. Siamo isolati, c’è solo il telefono per comunicare. Quando non ci sarà più nemmeno quel mezzo di comunicazione sarà peggio».