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Dal teatro alla tv, il mito di Pantani non muore mai

Il saronnese Alessandro Galli aveva scritto una canzone nel 2004 e ha costruito insieme a tanti altri artisti lo spettacolo, diventato poi anche un film. Il ricordo del "pirata" a 18 anni dalla scomparsa

spettacolo teatrale Marco Pantani

La musica, il teatro, il cinema, la tv. Non basta un solo mezzo espressivo per ricordare Marco Pantani , “il pirata” scomparso tragicamente diciotto anni fa: Alessandro Galli, saronnese e direttore della rivista Biciclette d’Epoca, ha dedicato alla memoria del grande ciclista tanta produzione, insieme a tanti altri artisti, musicisti, narratori.

«È stato un lungo percorso partito nel 2019», racconta. Per la precisione il 6 dicembre 2019 a San Giorgio in Bosco, quando è andato in scena per la prima volta lo spettacolo “E tu, te lo ricordi Marco?”. Un “racconto teatrale” debordante, che abbracciava la grandezza del Pirata cercando di toccare tutti i punti della sua figura, della gloria e della caduta: «Toccava gli aspetti sportivi, con Alessio Berti che ricostruiva le grandi vittorie e le difficoltà. Ma il racconto proponeva anche le chiavi di lettura sul “caso” Pantani».

Se ne scrive da diciotto anni, di quella morte solitaria in un residence della riviera romagnola. E lo spettacolo restituisce chiavi diverse, ripercorrendo anche « le ipotesi legati alla malavita», con Pantani sacrificato sull’altare delle scommesse truccate, ma proponendo anche l’ipotesi  dell’errore «tecnico-scientifico» in quel controllo antidoping che segnò il precipitare del pirata dagli allori delle vittorie al Giro e al tour al dramma della solitudine.

«Un atto di amore», lo definisce Galli, un lavoro corale, ideato da Mario Cionfoli, con Alessio Berti e Dario Corsi e la regia di Laerte Schiavo. «Avevamo in scena anche le bici originali fornite da collezionisti», le mitiche Bianchi celeste-giallo della Mercatone Uno.

spettacolo teatrale Marco Pantani

Lo spettacolo ha anche la colonna sonora firmata da La Mic, Musica Italiana Cantautorale, il gruppo composto oltre che da Galli anche da Elisabetta Daolio e Max Cabella. «Suoniamo L’Ultima Salita dei Nomadi, E mi alzo sui pedali degli Stadio, e Pirata». Una canzone, questa, firmata da Galli già nel 2004, quasi nell’immediatezza della morte di Pantani, sull’onda dell’emozione.

Dopo il debutto del 2019, lo spettacolo è rimasto “vittima” – come altri – della pandemia di Covid-19 che ha comportato lo stop alle rappresentazioni per lunghi mesi. «E qui abbiamo colto l’occasione di trasformarlo in un film, in occasione del Giro d’Italia in programma quell’anno in autunno» (era stato posticipato causa Covid).

Un docufilm fatto di recitazione, documenti originali e ancora una volta canzoni, proposte anche attraverso i video girati a Saronno, «uno in una fabbrica dismessa di via Roma decorata da opere di street art di Tilf e Black Swan, gli altri due al Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese».

L’amore di Alessandro Galli per la figura del Pirata poi è sfociato in un ultimo omaggio. Una trasmissione a lui dedicata questa sera, 14 febbraio 2022, su Bike Channel, sul canale 259 del digitale terrestre trasmissione (ma riproposta anche su bikechannel.it ).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 14 Febbraio 2022
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