La mafia raccontata ai bambini: a Saronno appuntamento con Francesca La Mantia e Giovanni Paparcuri
Sabato 26 febbraio alle 17 all’auditorium Aldo Moro di viale Santuario appuntamento organizzato dall’associazione “La Rivincita”
A Saronno un incontro per raccontare la mafia, le sue tante anime nere. Con un tocco leggero, pensato per spiegare questo fenomeno tristemente italiano ai più piccoli, con l’aiuto di un libro speciale e un testimone altrettanto unico.
Il libro è “La mia corsa” di Francesca La Mantia, scrittrice, sceneggiatrice e regista cinematografica. Il testimone è Giovanni Paparcuri, superstite della strage del 29 luglio 1983 quando trovò la morte il magistrato Rocco Chinnici e attualmente gestore del “bunkerino”, il museo del Palazzo di Giustizia di Palermo, in cui cura le stanze blindate dei componenti del Pool Antimafia.
Nel percorso dei 100 giorni che portano al 21 marzo, Giornata in memoria di tutte le vittime della mafia del terrorismo, a Saronno verrà presentato il libro di Francesca La Mantia: appuntamento nell’Auditorium “Aldo Moro” alle ore 17 di sabato 26 febbraio. L’appuntamento è organizzato dall’associazione “La Rivincita” con il patrocinio dell’amministrazione comunale. All’incontro, presentato dalla presidentessa de “La Rivincita” Carmen Federico, parteciperà Giovanni Paparcuri per un evento dedicato a tutti i cittadini, ma soprattutto alle scuole.
Sarà infatti un’occasione unica per parlare di mafia tramite chi l’ha vissuta e combattuta in prima persona grazie alla straordinaria testimonianza di Paparcuri, che interagirà anche con la professoressa Novella Ciceroni, relatrice dell’evento che ha avuto il privilegio di incontrarlo insieme agli studenti di due quarte dell’ITIS RIVA di Saronno a Palermo in occasione di una gita scolastica. Proprio alcuni studenti dell’Itis Riva hanno vinto un bando pensato per sensibilizzare alla lotta contro la mafia grazie ad uno spettacolo teatrale presentato all’assemblea di Istituto.
Francesca La Mantia, classe 1985, scrittrice, sceneggiatrice, regista cinematografica e teatrale, docente di latino e italiano, vive e lavora tra Milano, Roma e Palermo. Nata nel capoluogo siciliano, laureata in Lettere Moderne e specializza in Filologia Moderna ed Italianista. Nel 2016 ha realizzato il film documentario “La memoria che resta”, che racconta il sommerso e variegato mondo della resistenza, intervistando gente che non appare spesso in TV e sui libri, ma che ogni giorno combatte la sua lotta.
“La mia corsa: la mafia narrata ai bambini” con la postfazione di Don Luigi Ciotti è ambientato a Palermo, in piena guerra di mafia (1983), racconta la storia di Pietro, un bambino che fin da piccolo sarà costretto a distinguere la brutale realtà dalle pericolose illusioni.
«Oggi come allora, ogni minaccia alla libertà e dignità delle persone esercitata con violenza e prepotenza – e prima ancora ingiustizia – va combattuta con decisione. È una partita che ci chiama in causa tutti, il cui esito vittorioso, non importa quanto lontano, dipende dall’impegno di ciascuno di noi», scrive Don Ciotti, fondatore di Libera. Il libro, edito da Gribaudo, racconta di Pietro, un bambino che fin da piccolo viene dissuaso dalla finta bontà della mafia, vedendo in Don Michele, e negli uomini come lui, delle brave persone, senza capire perché suo padre non vuole accettare la loro protezione o piegarsi ai loro “favori”. Lo capirà solo più avanti, grazie alle parole del giudice Rocco Chinnici e del vicequestore di Palermo Ninni Cassarà, entrambi nel mirino degli esponenti mafiosi della città. Sarà proprio l’esempio di uomini coraggiosi come questi che faranno nascere in Pietro un bisogno sempre più forte di verità e giustizia.
Dopo “Una divisa per Nino: il fascismo narrato ai bambini”, “La mia corsa” racconta una storia acuta e toccante sulla sua Palermo, per parlare di mafia tramite chi l’ha vissuta e combattuta in prima persona. Il libro fa parte di una serie di volumi che affronta temi importanti e delicati, spesso poco trattati, per permettere anche alle giovani generazioni di comprenderli a pieno nel modo più consono e per dare loro solidi modelli culturali di riferimento.
«È solo restituendo al nostro presente, la verità di storie sommerse, che avremo l’immaginazione per disegnare l’unico futuro possibile: quello degli ideali, della libertà e della solidarietà condivisa», afferma Francesca La Mantia, da sempre attiva e fortemente impegnata nel sociale, è anche una tenace collaboratrice delle principali realtà antifasciste, democratiche, sindacali, di legalità e di cultura socialmente condivisa.
Alla realizzazione dell’incontro hanno collaborato Tipografia Caregnato e Gruppo Autotorino S.p.A., Radio Orizzonti e Radio Monte Stella.
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