“Airoldi e Ciceroni spieghino ai cittadini il disastro che hanno combinato sulla nuova Rodari”
Angelo Veronesi, ex consigliere comunale di Saronno ed esponente della Lega Lombarda Saronno, commenta l'intervento del sindaco Augusto Airoldi durante il Consiglio comunale del 15 dicembre in merito al progetto di realizzazione della nuova scuola Rodari
Angelo Veronesi, ex consigliere comunale di Saronno ed esponente del carroccio cittadino, commenta l’intervento del sindaco Augusto Airoldi durante il Consiglio comunale del 15 dicembre in merito al progetto di realizzazione della nuova scuola Rodari (qui l’articolo).
Fedro racconta che una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi». Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze. Lao Tzu insegna che un vincente trova sempre una strada, mentre un perdente trova una scusa. In qualunque cultura c’è sempre chi pur trovandosi con la pappa pronta non riesce.
Il disastro di aver perso quattro (4) milioni di euro per la Rodari che erano già a disposizione dovrebbe far riflettere i cittadini su chi hanno votato. Non solo non si scusa, ma addirittura cerca di attaccare il progetto precedente. Siamo sconcertati, ma non stupiti. È ovvio che se nel progetto originario di cinque (5) milioni di euro si aggiunge anche la ristrutturazione della palestra, si aumentano i costi. La palestra si sarebbe dovuta ristrutturare con altre risorse e con altri bandi, senza perdere disastrosamente quello odierno.
Cinque (5) milioni di euro erano già stati recuperati dall’amministrazione Fagioli: 4 milioni attraverso il bando e 1 milione messo da parte con grande fatica come se fossimo le piccole formiche della favola di Esopo.
Per due anni la formica ha lavorato duramente, mettendosi da parte il milione di euro per la scuola. Invece la cicala Airoldi tutto il giorno non faceva altro che cantare la propria narrazione dicendo quanto fosse brava. Arrivò l’inverno e la cicala cominciò a sentire i morsi della fame; perciò, andò dalla formica a chiederle se potesse darle qualcosa da mangiare. La formica le chiese: «Io ho lavorato duramente per accumulare tutto ciò; tu invece, che cosa hai fatto durante l’estate?» «Ho cantato» rispose la cicala. La formica allora esclamò: «E allora adesso balla!».
Fuori di metafora, l’accoppiata Airoldi-Ciceroni spieghi ai cittadini il disastro che hanno combinato.
Angelo Veronesi – Lega Lombarda Saronno
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