Il museo delle Ferrovie Nord Milano è a Saronno
I materiali delle FNM sono solo una delle parti del Museo delle Industrie e del Lavoro nel Saronnese. Ma con l'arricchimento della collezione e l'arrivo di nuove locomotive si può parlare di un vero museo ferroviario
Il museo delle Ferrovie Nord è a Saronno: tra locomotive, carrozze, oggetti e veri e propri “pezzi unici”, il Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese comprende nelle sue collezioni infatti una nutrita sezione di mezzi della storica società ferroviaria nata nel 1877 per servire le zone a Nord (appunto) della città di Milano.
È di fatto il museo ferroviario delle FNM, se non in senso più largo il museo ferroviario di Milano: non a caso l’azienda Fnm è stata negli anni sostenitrice del museo.
Punto di forza è anche l’ambiente in cui il museo s’inserisce, i capannoni FNM intorno alla stazione di Saronno, un tempo officine principali della rete, poi trasferite a Novate Milanese.
Negli spazi coperti del museo sono conservate centinaia di oggetti legati alla storia delle Fnm: dai biglietti Edmonson in uso fino agli anni Novanta fino ad interi apparati di controllo del traffico ferroviario, passando per lampade e modelli, cappelli da ferroviere e lampade di servizio. Tra le curiosità anche la macchina e le matrici per la stampa dei biglietti Edmonson: oggetti che s’intrecciano con un’altra collezione del Mils, quella legata alla stampa e tipografia.
Molti oggetti sono frutto anche di donazioni dal territorio circostante: ad esempio ci sono i vecchi abbonamenti a cartoncino (con custodia in metallo) provenienti da persone che partivano dalle stazioni del Saronnese. Preziosi sono anche alcuni modelli a grande scala di locomotive elettriche e a vapore.
I rotabili: locomotive, carrozze e carri Ferrovie Nord Milano al Mils di Saronno
Il vero pezzo forte di ogni museo ferroviario sono i rotabili, vale a dire locomotive, carrozze e carri.
E la collezione del Mils di Saronno è preziosa anche in questo senso: tra i pezzi “storici” (nel senso di presenti da più tempo al Mils) c’è la locomotiva E600-06, l’ultimo esemplare della prima serie di locomotive elettriche FNM, risalente al 1928, quando venne avviata l’elettrificazione della rete: a bordo si possono visitare le cabine molto spartane di allora e attraversare il corridoio tra le apparecchiature elettriche.
Accanto c’è una carrozza di prima classe, del tipo a carrelli in servizio dagli anni Venti (costruita dallo stabilimento milanese Carminati & Toselli) e rimaste in servizio fino agli anni Ottanta come carrozze “accodate”, che venivano aggiunte ai treni nelle ore di punta. All’interno è esposta una collezione di radio d’epoca, in mezzo ai sedili di velluto rosso molto evocativi dell’epoca d’oro della radio.
Altri rotabili si sono aggiunti in anni più recenti: tra questi l’elettromotrice E700 del 1931, la prima serie di motrici (vale a dire veicoli con motori ma che ospitano anche passeggeri) entrata in servizio a partire dal 1928. È esposta accoppiata con una rimorchiata 810.008, una carrozza “pilota” che può comandare la motrice e consente una rapida inversione di marcia ai capolinea. I due veicoli sono in livrea castano con logo “televisore” del Dopoguerra.
Accanto è esposta dal 2018 anche una locomotiva serie E610, evoluzione della serie E600 costruita dopo la Seconda Guerra Mondiale: si tratta dell’esemplare 03, dipinta nei colori grigio-verde-blu adottata a metà anni Novanta (un altro esemplare è stato appena ripristinato da FNM, funzionante e in livrea originale).
La collezione però non dimentica anche i mezzi più umili, come le piccole locomotive impiegate per spostare carri e carrozze nelle stazioni e negli scali merci: curiosa è l’automotore M2, microscopico mezzo che si muoveva con accumulatori e che era impiegato per spostare vagoni e locomotive dentro e fuori dalle officine di Novate Milanese.
Ci sono poi diversi carri merci quasi ottocenteschi, soprattutto quelli rimasti a lungo attivi come mezzi di servizio, come il carro gru X0092, il carro chiuso X065, il carro Ef0668. C’è anche un mezzo particolarissimo: la carrozza per manutenzione X011, derivata da una vettura d’inizio secolo a due assi (cioè con sole quattro ruote, mentre successivamente si passò a quelle a otto ruote) adattata con una cupoletta per verificare la posizione della linea elettrica a 3mila Volt durante la marcia del treno.
Come “girano” i treni: gli apparati Ferrovie Nord Milano al museo di Saronno
Nei musei ferroviari non è sempre ben rappresentato il settore del “movimento”, vale a dire degli apparati che permettono di manovrare segnali e scambi e di regolare – appunto – il movimento dei treni.
Al Mils di Saronno però anche questa branca è presente, ad esempio con l’apparato che regolava il movimento alla stazione di Paderno Dugnano, sulla linea Milano-Asso, equipaggiato anche con due Instrumenti di Blocco che consentivano di inviare o ricevere treni dalle due stazioni adiacenti, verso Milano o verso la Brianza.
Ma il “pezzo” più pregiato e impressionante conservato all’interno del capannone del Mils è l’apparato Max Judel del 1895 di Milano Cadorna, che un tempo regolava i movimenti su una parte del grande piazzale della stazione: comprende leve per comandare a distanza gli scambi e chiavi che consentono di sbloccare altri scambi che dovevano essere raggiunti dai manovratori.
Ci sono poi altri materiali legati all’infrastruttura fissa della ferrovia, in senso lato, da un apparato di passaggio a livello all’antica pensilina in ferro Liberty che un tempo era all’ingresso della stazione di Saronno.
Il MILS, un museo da scoprire
Oltre alla sezione ferrovaria, il museo Mils di Saronno è una realtà molto interessante, con diverse sezioni, in particolare legate a industria meccanica, alimentare ed elettrotecnica, oltre che alla tipografia.
Tra i pezzi esposti ci sono altri reperti che interessano agli appassionati di ferrovie, come i motori Isotta-Fraschini che equipaggiavano i “binati” ALn442-228, speciali treni Diesel impegnati sulla relazione TEE Milano-Lyon.
Qui sotto un video che illustra il museo
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