Si rompe la gamba ma non c’è posto in ospedale a Saronno
La vicenda raccontata da un’amica di una 78enne, che per una frattura alla gamba è stata costretta ad andare a Milano
Frattura multipla alla gamba, la rimandano a casa perché non ci sono posti letto.
È la disavventura capitata all’ospedale di Saronno ad una signora di 78 anni. A raccontarlo è Maria Rosa, residente a Saronno, che lo scorso 21 settembre si è trovata a vivere insieme alla propria amica Rita una spiacevole esperienza: «È venuta a trovarmi a casa mia e nello scendere dalle scale ha fatto una brutta caduta – spiega la donna -. È stata portata in ambulanza all’ospedale di Saronno, perché non riusciva a camminare e per noi non era possibile caricarla in macchina. Una volta arrivati in ospedale è stata visitata dopo qualche ora ed è venuto fuori che aveva una frattura multipla alla gamba».
Da qui la famiglia dell’infortunata viene informata della necessità di un’operazione: «Prima le hanno detto che l’avrebbero ricoverata per operarla il giorno successivo, poi dopo un’oretta l’hanno invitata a tornare a casa, dicendole che non c’erano posti letto disponibili».
Per la signora Rita la vicenda si è poi risolta con il ricovero presso un ospedale di Milano: usciti dall’ospedale di Saronno i famigliari l’hanno infatti portata all’Istituto Ortopedico Galeazzi, dove l’anziana è stata ricoverata in attesa di eseguire l’operazione.
Rimane però in chi ha vissuto questa vicenda tutta l’amarezza per essersi sentiti abbandonati e lasciati a se stessi nel momento del bisogno: «Mi chiedo, è possibile trattare una persona in questo modo? Mi sembra una vera assurdità – continua la saronnese -. Se questa signora fosse stata da sola, senza i famigliari vicino, cosa sarebbe successo? L’avrebbero lasciata tornare a casa conciata in quel modo? Quello che per noi è assurdo, non è tanto il non averla ricoverata lì a Saronno, ma il fatto che il personale dell’ospedale non abbia indicato un’altra struttura ospedaliera alla quale potersi rivolgere: sarebbe bastato indicarci un ospedale disponibile ad accoglierci per tranquilizzarci, invece ci hanno invitato solo ad andare a casa, dicendoci semplicemente che non c’erano posti letto».
«È una cosa fuori dal mondo, perché siamo pur sempre delle persone – conclude Maria Rosa -. Spero che episodi di questo tipo non succedano più».
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