L’Asst Valle Olona riapre letti Covid negli ospedali di Saronno e Gallarate
Venerdì scorso erano solo due i degenti ma in 72 ore sono saliti a 14. L'età media è di 57 anni. nessuno è in terapia intensiva
Due pazienti Covid venerdì, saliti a 14 in 72 ore. Non nasconde la preoccupazione il direttore sanitario dell’Asst Valle Olona Claudio Arici che oggi, nel report aziendale, vede 14 pazienti ricoverati per la malattia Covid, mentre lunedì scorso erano sei. Soprattutto è sembrata strana l’accelerazione nel weekend, che ha costretto a riaprire letti anche nei due presidi di Gallarate e di Saronno.
Attualmente, ci sono 8 degenti nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Busto, 3 al sant’Antonio di Gallarate e 3 a Saronno. L’età media delle persone assistite in reparto è di 57 anni. Una sola è ventilata con il casco Cpap. In pronto soccorso sono in attesa dell’esito del tampone 7 persone a Busto e due a Saronno.
«Non nascondo la preoccupazione sul sensibile e inaspettato incremento di ricoveri Covid nelle strutture dell’azienda nelle ultime 72 ore – afferma il Direttore sanitario dell’ASST Valle Olona Arici – Venerdì scorso c’erano solo due ricoverati in area Covid, ma in questo weekend il bisogno di letti di degenza è vorticosamente salito, ben al di sopra della disponibilità di letti riservata ai pazienti Covid nel reparto di Malattie infettive. Già ieri le Direzioni mediche sono state impegnate per l’attivazione di posti letto aggiuntivi nel Presidio di Busto. Questa mattina ho rivisto con le Direzioni mediche tutti i piani che avevamo predisposto e, oltre all’incremento dei posti letto dedicati ai pazienti Covid a Busto (da 8 previsti a 18), sarà riaperta un’area Covid a Saronno per un massimo di 8 posti letto e stiamo predisponendo il piano di riapertura di letti Covid anche a Gallarate.
Nella maggior parte dei casi non si tratta di ricoveri legati alla malattia da Covid ma stiamo riscontrando la positività del tampone in persone che ricoveriamo per altri motivi (traumi, patologie mediche o chirurgiche). Aver vaccinato più del 60% della popolazione protegge dai ricoveri causati dalla malattia da virus ma è ancora insufficiente a proteggerci dalla circolazione del virus nella popolazione, tanto più in presenza di eccessivo rilassamento nel rispettare le norme di protezione principali: mascherina e distanziamento».
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