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A Tradate musica, tanta gente e l’esperto Daniele Zanzi per salvare gli alberi di piazza Mazzini

Quasi 200 persone hanno partecipato all'incontro pubblico pubblico promosso dal Comitato spontaneo per la difesa degli alberi di piazza Mazzini che l'Amministrazione intende abbattere nell'ambito del progetto di riqualificazione della piazza

Tradate - Serata pubblica per salvare gli alberi di piazza Mazzini

Tante persone di ogni età, musica, interventi qualificati e un clima disteso ma determinato. Era questa l’atmosfera che permeava ieri sera la piazzetta Mandela dove quasi 200 persone hanno partecipato all’incontro pubblico organizzato dal Comitato per la difesa degli alberi di piazza Mazzini, per discutere insieme all’esperto e agronomo di fama internazionale Daniele Zanzi il nodo critico del progetto per il rifacimento di piazza Mazzini, nel cuore della città di Tradate.

Un progetto che, come è stato ricordato, prevede l’abbattimento di 30 dei 35 alberi della piazza, presenze decennali che il Comitato e gli oltre 2.000 cittadini che hanno firmato la petizione cartacea o online, rifiutano di veder scomparire senza ragione.

Ed è proprio sulle motivazioni che stanno alla base del progettato abbattimento che si è concentrato l’intervento di Daniele Zanzi, che si è impegnato a prestare la propria consulenza a titolo gratuito per affiancare il Comitato nella sua battaglia in difesa degli alberi della piazza.

Una battaglia che, come hanno spiegato chiaramente i portavoce del Comitato, è trasversale, non politica e non “contro” il progetto di miglioramento della piazza principale della città, ma “in difesa” di un bene comune, di qualcosa che appartiene a tutti: gli alberi che non solo sono una riserva di ossigeno, un’oasi di frescura durante le giornate calde, ma sono esseri viventi che hanno un valore che va ben al di là di un arido calcolo tra costi e benefici, presenze vive che danno tanto sotto molti punti di vista.

L’analisi dell’esperto

Daniele Zanzi a questa volontà della cittadinanza ha affiancato tutta la sua passione per gli alberi ma soprattutto la sua esperienza decennale, analizzando passo per passo la perizia tecnica che l’Amministrazione comunale ha commissionato e che dovrebbe avvalorare la tesi della maggioranza, ovvero che gli alberi sono in sofferenza e presentano problemi di sicurezza.

Una perizia che Zanzi ha smontato pezzo per pezzo, partendo dal periodo in cui è stata fatta l’osservazione delle piante, ovvero gennaio e marzo: «Non puoi vedere la condizione di stress fisiologico di alberi privi di foglie, gli elementi che rappresentano un indicatore fondamentale della condizione della pianta. In tutta la perizia ci sono errori, omissioni, valutazioni che non stanno né in cielo né in terra, come dire che la presenza delle piante renderebbe più complicata la progettazione; è una follia, cambiate il progetto, adattatelo alla presenza di questi alberi che sono un patrimonio di tutti».

Zanzi ha contestato anche l’idea di abbattere le piante presenti, alcune delle quali hanno dai 50 ai 70 anni, per ripiantare due cedri del Libano, che in passato erano presenti in piazza, e altre essenze come il gelso: «E’ un clamoroso errore, perché queste piante si sono adattate, partendo da un periodo storico in cui la pressione delle attività umane sulla piazza era molto più contenuta, e adesso prosperano, mentre è stato studiato che la vita media, di un albero piantato oggi in città è di circa 8 anni. Così come trovo sbagliata la scelta dei due cedri del Libano alberi che diventano enormi e invaderebbero visivamente tutto lo spazio, affiancati da gelsi, piante dalla forma globosa che “chiuderebbero” la piazza. Insomma, si vuole buttare via un valore per mettere delle ciofeche. Folle».

L’agronomo varesino ha poi “sfidato” l’Amministrazione tradatese: «Parlare genericamente di problema di sicurezza è un ricatto, non si specula sulla sicurezza. Se questi alberi non fossero sicuri l’Amministrazione non avrebbe deciso di fare la fiera zootecnica proprio in questa piazza, non lascerebbe passeggiare le persone e giocare i bambini.  Questo è terrorismo. E io, a titolo non oneroso, farò le prove di stabilità, così cadrà anche questa cosa che io trovo veramente meschina. Certo, dovrò avere il permesso dell’Amministrazione, ma se lo chiederanno tante persone lo potremo fare».

La serata si è chiusa con gli interventi di alcuni cittadini e con l’intervento di Giacomo “Jack” Castana, di Prospettive vegetali, che si è impegnato ad affiancare il Comitato nella sua battaglia per salvare gli alberi della piazza.

Qui una sintesi della serata e dell’intervento dell’agronomo Daniele Zanzi;

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Pubblicato il 02 Luglio 2021
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