Al Liceo Legnani di Saronno Sonia festeggia il traguardo del diploma
Persona con disabilità, Sonia ha concluso lo scorso 16 giugno il proprio percorso scolastico all'interno dell'indirizzo Scienze Umane. Felicissima del traguardo raggiungo mamma Tiziana, che non nasconde però il momento di spaesamento dovuto all'incertezza per il futuro: "Stiamo cercando di capire cosa fare da settembre"
È un grande traguardo quello che ha raggiunto Sonia lo scorso 16 giugno, diplomandosi al Liceo “Stefano Maria Legnani” di Saronno, dopo cinque anni di studio all’interno della classe 5BS dell’indirizzo Scienze Umane.
A festeggiare il momento di gioia insieme a lei la famiglia, l’insegnante di sostegno Micucci Palma e gli educatori che l’hanno seguita nel corso degli anni.
Sonia è affetta da una disabilità linguistica e per comunicare con il mondo esterno utilizza un sistema di Comunicazione Aumentativa e Alternativa: «Lo utilizziamo come strumento di comunicazione sia in input che in output – spiega l’insegnante Palma -. Tramite questo strumento esprime i suoi pensieri e noi lo utilizziamo anche per l’apprendimento, ovviamente il tutto viene semplificato e poi trascritto attraverso i simboli. Siamo riusciti a portare avanti per cinque anni questo percorso».
«Ogni simbolo corrisponde ad una parola, questa metodologia ci ha aiutato fin dalla scuola materna a farle fare un percorso scolastico normale – spiega la mamma Tiziana Sinigaglia, che insieme alla sua famiglia vive a Gerenzano -. La scuola ci ha supportato dandoci un programma per costruire questi simboli: digitando sulla tastiera la parola, il programma la traduce direttamente in simboli. Questo ha permesso a Sonia di svolgere comunque un programma scolastico similare a quello dei suoi compagni. All’interno della scuola abbiamo trovato delle persone fantastiche, sia la sua insegnante di sostegno sia gli insegnanti curricolari, l’hanno seguita molto bene».
Il raggiungimento del traguardo del diploma è per la famiglia di Sonia un momento di grande gioia e orgoglio, ma anche un momento di spaesamento e di incertezza per il futuro, amplificato dalle chiusure imposte nei mesi scorsi durante i periodi più duri dell’emergenza sanitaria: «Siamo felicissimi e anche un po’ tristi, perché la pandemia ha precluso ai ragazzi un anno e mezzo di vita – continua la mamma -. La didattica a distanza non ha compromesso l’apprendimento, ma il lato umano: la socializzazione è stata compromessa notevolmente, perché anche se lo Stato ci ha dato la possibilità di andare a scuola, loro erano comunque da soli con gli insegnanti, che ringraziamo perché sono stati bravissimi, però i ragazzi avevano bisogno anche dei loro pari».
«Per il futuro è mancata la progettualità – spiega Tiziana -, ora loro escono da questa scuola e non sappiamo cosa faranno, stiamo cercando una soluzione che sia giusta per lei. La scuola era un aggancio importante, magari senza la pandemia ci sarebbe stata un’uscita più lineare con già un progetto da seguire, adesso in questi mesi estivi dovremo capire cosa fare. Devo dire che i servizi sociali del Comune di Gerenzano sono sempre molto presenti con noi, si sono offerti di aiutarci. Certo che uscire già da qui con un’idea sarebbe stato l’ideale e più rassicurante, purtroppo la pandemia ha bloccato tutto».
Il sogno nel cassetto di Sonia? «Vorrebbe tanto avere a che fare con i bambini e insegnare in una scuola materna, stiamo già facendo un progetto simile a Cesate con “GaiaMente”, dove oltre all’asilo nel bosco hanno anche gli animali, lei infatti adora i cavalli. Il suo sogno comunque è quello di stare a contatto con i bimbi».
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