Giro d’Italia: Ewan sbuca allo sprint nella giornata delle cadute
L'australiano supera in extremis Nizzolo e Viviani a Cattolica; nono Belletti (Eolo). Ko Landa, tra i più brillanti in salita, e Sivakov. Giro di Ungheria, vince il tedesco Bauhaus
Toh, chi si rivede al Giro d’Italia: il diavolo della Tasmania. La tappa di Cattolica, piatta come il mar Adriatico, finisce come previsto in volata e sulla linea del traguardo sbuca per primo Caleb Ewan, australiano che oggi corre per la belga Lotto-Soudal e che per la quarta volta in carriera strappa un successo nella corsa rosa.
Ewan è stato autore di uno sprint perfetto: partito in ritardo – lo diciamo dal divano: evidentemente ha preso bene le misure – si è infilato in un paio di corridoi e ha sverniciato i pur velocissimi Viviani (terzo) e Nizzolo (secondo, nuova maglia ciclamino), facendo saltare i piani degli italiani ma pure di Sagan e Gaviria, quarto e quinto.
Ma il successo di Ewan è in parte offuscato da quel che è accaduto prima, ovvero dalle cadute che hanno tolto di mezzo due uomini di classifica e caratterizzato l’ultimo tratto di una tappa (iniziata a Modena) ricca di nervosismo e spigolature nella pancia del gruppo. Il primo crash ha coinvolto Pavel Sivakov, il russo della Ineos incaricato di fare il vice-Bernal in caso di crisi del colombiano; il secondo capitombolo di gruppo non ha causato conseguenze se non a chi ha perso qualche centinaio di metri, l’ultimo invece è costato carissimo al basco Mikel Landa, finito contro uno spartitraffico a 4 chilometri dall’arrivo. Il capitano della Bahrein-Victorius era apparso in grande forma sulla salita verso Sestola, un’azione che lo aveva fatto schizzare in alto nei pronostici, ma il suo Giro purtroppo è finito su un’ambulanza in terra di Romagna. Peccato davvero, anche perché in molti (compreso Stefano Garzelli in tv) hanno puntato il dito su una sede stradale troppo ricca di ostacoli nel finale.
Nervosismo a parte, quella di Cattolica è stata una giornata tranquilla per la maglia rosa Alessandro De Marchi (meno per quella azzurra Dombrowski, finito a terra con Landa…) ma anche per la Eolo-Kometa. Gli uomini di Ivan Basso hanno tirato il fiato dopo le tante fughe dei primi giorni (oggi ci hanno provato Pellaud della Androni-Sidermec e Marengo della Bardiani-Csf) e risparmiato la gamba, probabilmente per tornare all’attacco nella tappa di giovedì con arrivo ad Ascoli. La nota positiva riguarda Manuel Belletti, che l’altro ieri ha rischiato il ritiro dopo una caduta e che invece sulle strade di casa è rimasto con i primi e si è lanciato in una volata cogliendo un bel nono posto.
Domani, come detto, è prevista ancora battaglia in salita con tre GPM: Forca di Gualdo e Forca di Presta a metà tappa, arrivo ai 1.093 metri di Ascoli Piceno – San Giacomo. De Marchi e la sua Israel dovranno faticare parecchio per tenere la rosa, ma al di là di chi sarà in testa al termine della giornata bisognerà vedere le mosse dei grandi favoriti.
Maglia Rosa: Alessandro De Marchi (Ita – Israel StartUp)
Maglia Azzurra: Joe Dombrowski (Usa – UAE Emirates)
Maglia Ciclamino: Giacomo Nizzolo (Ita – Team Qhubeka)
Maglia Bianca: Attila Valter (Ung – Groupama-FdJ)
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
UNGHERIA: BAUHAUS ALLO SPRINT SU MARECZKO
Prima tappa anche al Giro d’Ungheria al quale partecipano sia la Eolo-Kometa sia Luca Chirico: la volata di Kaposvar ha premiato il tedesco Phil Bauhaus della Bahrein-Victorious, una consolazione per aver perso Landa al Giro. Bel secondo posto per il bresciano Jakub Mareczko (Vini Zabù) davanti al belga Meeus (Bora). Lontano dai primi il velocista della Eolo, Pacioni, rimasto chiuso sul rettilineo finale. Domani seconda frazione, abbastanza vallonata, ma con probabile volata conclusiva.
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
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