Manca il vaccino adatto, a Saronno 90 soggetti a rischio rimandati a data da destinarsi
Lo scorso martedì non sono stati consegnati tutti i vaccini Pfizer previsti. Una complicazione che il personale del centro vaccinale ha cercato di gestire e di risolvere con tutti i mezzi a propria disposizione. I soggetti a rischio coinvolti dovranno ora attendere di essere convocati in ospedale per la vaccinazione
È successo all’hub vaccinale di Saronno, dove la scorsa settimana 90 soggetti a rischio, inseriti fra le categorie prioritarie, non hanno potuto essere vaccinati a causa della mancanza del vaccino adatto per loro, il vaccino Pfizer, che lo scorso martedì non è stato consegnato al centro vaccinale.
A raccontare la disavventura vissuta dalla propria mamma è il cislaghese Emiliano Levis: la donna, disabile al 100% avrebbe dovuto essere vaccinata proprio all’hub di via Parini 54. «Ci hanno spiegato che mancavano i vaccini, quindi lei come tante altre persone sono state rimandate a casa, sono passati giorni e alla fine quando abbiamo chiesto cosa avremmo dovuto fare, ci hanno spiegato che la questione era passata a Regione Lombardia e che ci chiameranno loro».
«Nessuno ci sa dire quando verranno richiamati dalla regione – ha aggiunto l’uomo -. Abbiamo chiamato anche il numero verde ma non hanno saputo darci una risposta, ci hanno solo detto che ci richiameranno. Il fatto è che posso capire di dover aspettare qualche giorno, se si tratta invece di qualche settimana potrebbe essere un problema, dato che si tratta di persone considerate “fragili” e che quindi hanno una certa urgenza. La cosa che mi dà fastidio è che Regione Lombardia guarda solo il numero dei vaccinati, non guarda le persone, a loro interessa arrivare a tot di persone vaccinate, il risultato è che queste persone sono rimaste fuori».
Un imprevisto, quello verificatosi al centro vaccinale di Saronno, che il personale che lavora all’hub ha cercato di gestire e di risolvere con tutti i mezzi a propria disposizione. Il personale ha infatti provveduto a prendere nota delle generalità delle persone a cui non era stato possibile inoculare il vaccino ed è stata subito inviata una richiesta ad ASST per ricevere le dosi necessarie per poter richiamare e vaccinare nel giro di pochi giorni le persone coinvolte. In assenza di risposte, l’elenco con i nominativi delle persone interessate è stato inviato all’ASST.
«Capisco le lamentele e le condivido, noi abbiamo fatto il possibile per risolvere il problema – spiega Emanuele Monti, direttore della cooperativa Medici Insubria -. Quello che ci hanno detto è che per la vaccinazione di queste persone verranno fissati gli appuntamenti direttamente in ospedale. I tempi di lavorazione di questi elenchi però noi non li conosciamo».
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