Focris di Saronno, l’appello: “Mia moglie è chiusa in Rsa da un anno, chiedo di capire cosa sarà di noi”
Lo lancia Teresio Chiodini, una vita a gestire edicole nel Milanese e una moglie ricoverata in Focris da 6 anni, da quando aveva solo 56 anni, in conseguenza di un ictus che l’ha colpita la notte della vigilia di Natale del 2013
Un appello per avere risposte, un confronto e conoscere le strategie della casa di riposo intercomunale di Saronno, la Focris.
Lo lancia Teresio Chiodini, una vita a gestire edicole nel Milanese e una moglie ricoverata in Focris da 6 anni, da quando aveva solo 56 anni, in conseguenza di un ictus che l’ha colpita la notte della vigilia di Natale del 2013.
Da allora Teresio è in prima linea per il bene della struttura, tra raccolte fondi, iniziative benefiche, articoli sulla stampa (Vanity Fair gli ha dedicato un servizio lo scorso dicembre). Ma è anche deciso a rivendicare i propri diritti di parente che vive e va avanti con il pensiero fisso della moglie, chiusa tra le mura della Rsa da un anno ormai.
«Non chiedo la luna, chiedo di sapere quali sono le strategie per il futuro, un supporto psicologico per gli ospiti e un confronto con la direzione sanitaria – spiega Teresio -. Viviamo in un limbo, fatto di telefonate quotidiane, senza potersi vedere, toccare, ma anche senza sapere cosa sarà e cosa potremo fare. Mia moglie è la mia ragione di vita, per lei sono deciso a combattere. L’esigenza di un supporto è evidente, non lo dico solo io, ma anche diversi esperti che ho contattato: l’esempio arriva da quanto accade negli ultimi giorni, hanno aperto la possibilità di socializzare a giorni alterni tra gli ospiti, ma mia moglie ha paura, non vuole farlo, si chiude in sè stessa. Anche per i parenti va studiato un percorso comune. Ospiti e operatori sono in gran parte vaccinati, anche diversi parenti sono vaccinati, capire come e quando si potranno riaprire le porte sarebbe doveroso – prosegue Chiodini, consapevole delle nuove restrizioni, ma al contempo desideroso di conoscere cosa potrà succede quando l’emergenza sarà terminata –. Chiedo risposte, alla struttura, al direttore sanitario, al sindaco di Saronno e agli altri sindaci. Qualcuno ci dica qualcosa e ci ascolti».
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