Covid, nuovo assetto ospedaliero nei presidi dell’Asst Rhodense
Gli assetti ospedalieri sono stati complessivamente riorganizzati favorendo, per quanto possibile, le aggregazioni di pazienti ed ottimizzando la logistica
Il piano di riorganizzazione ospedaliera dell’Asst Rhodense cerca di coniugare le esigenze dell’attuale quadro epidemico con i possibili scenari evolutivi, affrontandoli attraverso una differente articolazione dei propri presidi, in grado di adeguarsi quanto più velocemente e flessibilmente possibile all’eventuale variare della situazione epidemica.
Per consentire la più ampia flessibilità organizzativa delle strutture e per rispettare la corretta distribuzione degli spazi, dei pazienti e dei percorsi così come raccomandata nelle diverse disposizioni nazionali e regionali susseguitesi in questi mesi, gli assetti ospedalieri sono stati complessivamente riorganizzati favorendo quanto più possibile le aggregazioni di pazienti (anche per setting assistenziale) ed ottimizzando la logistica.
Il direttore della Gestione Operativa, John Tremamondo, spiega in dettaglio la riorganizzazione aziendale: «Essendo l’ospedale di Garbagnate Milanese prioritario riferimento per l’assistenza dei pazienti COVID19, il razionale è quello di prefigurare, strutturare e organizzare un modello funzionale all’aumento del bisogno assistenziale dei pazienti affetti da SarS-CoV-2, grazie alla presenza di un numero significativo di posti nelle aree mediche e semi intensive (pneumo – infettivologiche). Attualmente sono 120 i letti per pazienti non Covid e 85 per coloro che hanno contratto il virus, un’area pulita è stata prevista anche in Terapia Intensiva con 6 posti letto. Restano comunque attivi, seppur con un numero complessivamente inferiore di posti letto, tutte le Unità Operative specialistiche di Cardiologia, Nefrologia, Pneumologia e Neurologia».
E aggiunge: «L’attività chirurgica è stata centralizzata su Garbagnate rimodulando gli slot operatori sulla base delle liste d’attesa di entrambi i presidi ospedalieri per acuti».
Le prestazioni dell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta, oltre che i servizi sulle dipendenze, sono proseguiti con percorsi tracciati da protocolli ad hoc durante tutta la pandemia. La degenza è garantita presso il presidio ospedaliero di Garbagnate.
Le procedure dialitiche, terapia salvavita per i pazienti con insufficienza renale cronica o acuta, sono state garantite per tutto il periodo della pandemia. Avendo cura di adottare specifiche misure per la gestione di tali pazienti, a rischio di trasmissione e disseminazione del COVID-19 per molteplici aspetti procedurali e logistici.
«Fin dai primi giorni della pandemia, è apparso evidente che i percorsi di presa in carico e la rete di assistenza delle donne in gravidanza, delle madri, dei padri e dei neonati necessitavano di una tempestiva revisione e riorganizzazione, perché emergevano problematiche nuove e urgenti da risolvere – spiega Tremamondo – I punti nascita dell’Ospedale di Rho e di Garbagnate proseguono la loro attività, con l’implementazione di percorsi ordinari ed in urgenza per le neo-mamme, attenendosi ai protocolli ormai consolidati relativi alle pratiche clinico-assistenziali e della presa in carico di donne con infezione sospetta o confermata da virus SARS-CoV-2. Allo stesso modo, nell’area materno-infantile, la Pediatria mantiene inalterata la sua offerta in termini di degenza, prestazioni ambulatoriali e Pronto Soccorso».
L’ospedale di Rho continua a garantire le funzioni clinico assistenziali insostituibili per la diagnosi, cura e assistenza di patologie che richiedono competenze specialistiche specifiche e multidisciplinari, nonché tecnologie complesse. La presa in carico dei pazienti oncologici/onco-ematologici è stata centralizzata già nel 2020 presso il Rho e prosegue a pieno regime.
«A fronte delle necessità sempre più pressanti di ulteriori posti letto per pazienti COVID19, nell’Ospedale di Rho è già stato aperto un reparto da 24 posti letto e ne sarà aperto a breve un altro da 25 posti letto. Entrambi saranno collocati al quinto piano al fine di consentire l’isolamento necessario di quest’area e ad assicurare percorsi dedicati che permettano di mantenere l’offerta specialistica presente sul presidio – conclude il Direttore della Gestione Operativa – È garantito il prosieguo dell’attività tutte le specialistiche dell’area medica, cardiologica e gastroenterologica con la stessa dotazione di posti letto. Sono assicurate le procedure in urgenza di Emodinamica e l’attività interventistica dell’Elettrofisiologia. Resta inoltre attivo un reparto di area medica per i pazienti COVID free. Il presidio di Passirana di Rho ed il POT di Bollate proseguono con la presa in carico dei pazienti post-acuti (riabilitativi e CSA) COVID free. Inoltre, dispongono di spazi e percorsi idonei all’attivazione di reparti per pazienti paucisintomatici. Ad oggi, infatti, risultano attivi 23 posti letto di degenza di sorveglianza a Passirana e 24 posti tecnici di Cure Sub Acute a Bollate».
Tutte le agende ambulatoriali sono aperte per garantire l’offerta sia medica che chirurgica.
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