Una pendolare aggredita in stazione a Saronno, un gruppo di ragazzini derubato con un coltello, tentate rapine, un altro colpito con un pungo in faccia e il racconto di altri giovanissimi vittime per due volte di minacce e botte a bordo di un vagone. 

Sono solo alcuni degli episodi che stanno preoccupando e non poco chi viaggia sui treni diretti a Milano, da Saronno o da Como fa poca differenza. 

I primi a parlare di “banda del treno” sono i ragazzini intervistati dalla Provincia di Como, aggrediti due volte da un gruppo di giovani poco più grandi di loro, ma decisamente più aggressivi: saliti a Luisago Portichetto, hanno per due volte colpito con pugni e calci i passeggeri presenti sul treno, praticamente deserto per via del minor traffico su tute le linee. 

A questa diminuzione di passeggeri corrisponde un’altrettanto evidente assenza di controlli e monitoraggio di quanto avviene nei vagoni, spesso deserti, campo libero ideale per questi bulli violenti e aggressivi. 

Da gennaio in poi gli episodi sono parecchi, controllare non è semplice, i carabinieri che ricevono le denunce si attivano, ma tra telecamere che non funzionano e la difficoltà di cogliere sul fatto il gruppetto (o i gruppetti) non è semplice per le forze dell’ordine agire. Servirebbe un controllo maggiore a bordo dei treni, prima di far salire i passeggeri magari, per evitare che si ripetano questi episodi, decisamente troppo frequenti per essere ignorati.