Pierluigi Gilli: “Cippo per i caduti delle foibe, un modo per ridare voce a chi ne è stato crudelmente privato”
L'ex sindaco e attuale presidente del consiglio comunale celebra il Giorno del Ricordo con qualche aneddoto personale e la spiegazione dei motivi per cui, quando era primo cittadino, organizzò un convegno e disegnò di suo pungo il cippo
Pierluigi Gilli, ex sindaco per due volte e attuale presidente del consiglio comunale di Saronno ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un post per celebrare il Giorno del Ricordo, con qualche aneddoto personale e la spiegazione dei motivi per cui, quando era primo cittadino, organizzò un convegno e disegnò di suo pungo il cippo posizionato in piazza Santuario per ricordare la tragedia dei caduti e degli esuli giuliano dalmati.
«Miei personali ricordi nella giornata della memoria. Mio padre si trovava a Fiume l’8 settembre 1943, dove lavorava come tecnico militare al silurificio. Vestiva l’abito borghese. Per fortuna. Riuscì a fuggire a piedi sino a Trieste, attraverso tutta l’Istria, giunto a Padova in treno schivò il bombardamento americano della stazione. Mi parlava spesso delle terre istriane, giuliane, dalmate e del Quarnaro, aveva una vecchia mappa stradale con i confini anteguerra e insieme riportavamo i “nuovi” confini. Mi raccontò lui delle foibe, come il mio maestro elementare, quando era proibito parlarne. Ho portato a Basovizza i miei figli ancora piccoli, come a Redipuglia e a Cefalonia», ricorda Gilli.
«Memore di tutto questo, nel 2002 organizzai da Sindaco una conferenza cui parteciparono molti esuli, anche famosi come Enzo Bettiza: in quell’occasione, alcuni volevano ancora negare l’evidenza. L’anno dopo, disegnai di mio pugno il cippo che si trova, in memoria, di fianco alla sede Consiglio comunale – prosegue il presidente del consiglio comunale, che ha partecipato alla commemorazione insieme a sindaco e assessori -. È un blocco di pietra d’Istria, fu fatto arrivare da là. In questo modo, ho voluto ridare voce a chi ne è stato crudelmente privato. Ho voluto lasciare un segno alle migliaia di studenti, giovani distratti italiani, che di lì devono passare ogni giorno. Chissà se qualcuno si è fatto delle domande… Rimaniamo Italiani, conosciamo la nostra storia!».
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