Salvini: “La Lega è a disposizione”
Il leader del Carroccio all’uscita dell’incontro con il premier incaricato Mario Draghi. Apertura al confronto e nessun veto sulla composizione del futuro Governo
«È stata una mezz’ora di confronto interessante e stimolante sui temi concreti e sull’idea di Italia, che per diversi aspetti coincide».
Ha esordito così Matteo Salvini, leader della Lega, all’uscita dell’incontro col Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.
«Siamo contenti che al centro ci siano temi come sviluppo, imprese, crescita, cantieri. Il turismo è stato messo da Draghi al centro della ripartenza, noi non poniamo condizioni, nè veti, bisogna superare personalismi ed essere concreti – ha detto Salvini -. Mettiamo al centro lo sviluppo per superare la crisi. Lavoro e non assistenza o beneficenza, senza aumentare le tasse, tagliando burocrazia e imposte, senza patrimoniale, tasse sulla casa o altro, magari una pace fiscale. Pensiamo che ripartenza edilizia e opere pubbliche siano fondamentale per ridare lavoro, Tav, Ponte sullo Stretto, Pedemontana, porti. Tutto compatibile con la tutela dell’ambiente e green economy, senza ideologie».
«La salute è una priorità di tutti, lavorando e collaborando senza ritardi, scivoloni e manchevolezze che hanno riguardato il sistema sanitario italiano. Invece di primule e padiglioni, cattedrali nel deserto, aiutiamo medici e infermieri a fare il loro lavoro. Anche l’Europa è stato al centro del nostro confronto: l’Europa non deve essere in contrasto con la difesa dell’Italia e del suo interesse nazionale. L’amicizia con gli Usa e Israele non devono essere messe in discussione, come l’amicizia con gli altri Paesi Serve tornare a vivere, le paure, le distanze, le chiusure portano a depressione e abusi, incremento di povertà: vorremmo che il Governo che nascerà, se nascerà, sia il Governo della riapertura, della rinascita. Vorremmo riaprano negozi, bar palestre, teatri, impianti sportivi, ristoranti per evitare problemi ulteriori alla stabilità e al disagio di chi soffre questa situazione. Noi siamo a disposizione, abbiamo 131 deputati e 63 senatori, governatori e sindaci, non pensiamo si possa dire solo no. Non abbiamo pregiudizi, pensiamo al futuro dei nostri figli. L’utilizzo corretto dei fondi europei fondati sul lavoro e sullo sviluppo è un altro tema chiave, sono i fondi europei dei nostri figli».
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