Ordini macchine utensili crolla il mercato interno, quarto trimestre ancora in calo
L'indice dell'associazione Ucimu rivela che nel 2020 gli ordini sono scesi del 18,6% rispetto al 2019: estero (-14%), interno (-28%). Barbara Colombo: "Già nei primi mesi del 2021, la situazione migliorerà"
Visto l’andamento della pandemia, il risultato negativo per quanto riguarda gli ordini del settore macchine utensili era prevedibile anche per la parte finale del 2020. La conferma arriva dall’indice Ucimu degli ordini, elaborato dal Centro studi cultura di impresa dell’associazione: nel quarto trimestre 2020 c’è stato un calo del 18,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valore assoluto l’indice si è attestato a quota 86,4 (base 100 nel 2015).
NEGATIVO SIA IL MERCATO INTERNO CHE ESTERO
Sul risultato complessivo pesa sia la performance negativa del mercato domestico sia la debolezza della domanda estera. In particolare, la raccolta ordinativi sul mercato interno ha registrato un arretramento del 28%, rispetto al quarto trimestre del 2019. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 123,9. Ancora decisamente alto nonostante la riduzione.
Sul fronte estero, gli ordini sono calati del 14% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2019, mentre il valore assoluto dell’indice si è attestato a 78,7. Su base annua, l’indice totale segna un arretramento del 18,6% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato dal crollo degli ordinativi raccolti sul mercato interno (-35,1%) e dalla riduzione di quelli raccolti sul mercato estero (-13,6%).
LE PREMESSE PER UN NUOVO ANNO POSITIVO
«Il calo registrato nel quarto trimestre 2020 – afferma Barbara Colombo, presidente Ucimu- Sistemi per produrre – dà la dimensione delle difficoltà che il manifatturiero, non solo italiano, sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria».
Nonostante la situazione contingente, la presidente Colombo mantiene però un atteggiamento positivo rispetto al futuro. «Già nei primi mesi del 2021, la situazione migliorerà. Misure governative di incentivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti e alla transizione 4.0, disponibilità dei vaccini, insieme alla presenza di due importantissimi eventi fieristici sul territorio italiano, Lamiera ed Emo Milano 2021, entrambi ospitati a Fieramilano Rho, che sono il primo appuntamento fieristico internazionale, per il comparto e per l’intero settore, dopo circa un anno e mezzo di stop forzato, fanno ben sperare circa l’andamento di questo nuovo anno. Per questo le attese degli operatori sono molto alte e la raccolta adesioni prosegue spedita, segno della ferma volontà di ritorno alla normalità del mondo produttivo».
È FONDAMENTALE COMUNICARE BENE
«Sul fronte interno – sottolinea la presidente di Ucimu – le misure previste dal piano Transizione 4.0 inserito nella Legge di Bilancio 2021 sono un ottimo incentivo alla ripresa, in Italia, degli investimenti in nuove tecnologie, digitali e non. Ora ciò che è fondamentale è una comunicazione adeguata alle imprese, affinché conoscano criteri, tecnicalità e opportunità delle misure contenute nel provvedimento così da poterle sfruttare al meglio, senza tralasciare l’aspetto centrale della formazione 4.0».
«Infatti, oltre ai crediti di imposta per gli acquisti di nuovi sistemi di produzione e all’incremento delle aliquote applicate agli investimenti in ricerca e sviluppo – conclude Barbara Colombo – le autorità di governo hanno previsto il credito per la formazione, considerando però nel calcolo dello sgravio fiscale, non soltanto il costo delle ore di formazione del personale coinvolto, ma anche il costo del formatore, l’aspetto più oneroso dell’attività sostenuta dall’impresa. Credo che questa scelta, più e più volte sollecitata da Ucimu, stimolerà decisamente le imprese ad avviare piani di formazione e aggiornamento del personale, indispensabili, almeno quanto l’aggiornamento tecnologico, per il mantenimento della competitività delle nostre aziende».
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