Fagioli (Lega): “Airoldi fa tutto da solo o c’è la mano dello “staff ombra”?”
Il consigliere comunale Raffaele Fagioli, capogruppo della Lega Lombarda, torna a chiedere lumi sulla gestione della comunicazione del sindaco
Il consigliere comunale Raffaele Fagioli, capogruppo della Lega Lombarda, torna a chiedere lumi sulla gestione della comunicazione del sindaco
Mancato rispetto delle regole e derisione dei contenuti delle legittime richieste dei consiglieri comunali di minoranza: è dunque questo il rispetto per le istituzioni da parte delle più alte cariche istituzionali saronnesi?
Precedentemente gli emendamenti ad un regolamento sono stati bollati come ostruzionismo senza neppure averci concesso la possibilità di discuterne in alcuna sede. oggi è il turno di due interrogazioni rimaste senza risposta entro i 30 giorni previsti.
Lo stile del Sindaco ancora non lo conosciamo, visto che è in carica da pochi mesi ed alle precedentirichieste ha risposto alle sei (6) interrogazioni dei consiglieri Lega rispettivamente dopo 34 giorni, dopo 30 giorni, una al 25° giorno, una al 9° giorno e due sono ad oggi inevase al 57° giorno.
Lo stile, oltre che nei tempi e nel rispetto del regolamento, andrebbe giudicato anche nei contenuti, e anche in questo caso lascia parecchio a desiderare: le risposte sono state fino ad oggi superficiali, stringate e lasciano trasparire insofferenza.
Certo, le domande possono dare fastidio, specie quando si affrontano temi sensibili su argomenti delicati e magari imbarazzanti per il Sindaco e la sua amministrazione, ma ciò non toglie che sia necessario fornire risposte complete, attendibili e realistiche per il buon funzionamento delle istituzioni.
Il signor Sindaco può stare sereno perché le mie comunicazioni alla stampa avvengono sempre dopo aver seguito un percorso lineare: trasmissione dell’interrogazione, attesa della risposta, sollecito della risposta al Prefetto, segnalazione alla cittadinanza tramite i mezzi di informazione disponibili. Sicuramente il signor Sindaco avrà modo di illustrare al Prefetto di Varese i “probabili” disguidi che ha addotto quale scusa per la sua mancanza.
Nel merito delle interpellanze resto in attesa delle risposte ufficiali da Sindaco a Consigliere in quanto la nota trasmessa alla stampa è parziale e incompleta e non posso ritenermi soddisfatto né nella sostanza e tanto meno nella forma.
Sorprende, tra l’altro, che il signor Sindaco senta l’esigenza di rendere pubbliche le mie domande con lo scopo di sminuirne il valore e deriderne le finalità. Nulla da nascondere, per carità, ma se le mie domande dovessero sembrargli di scarsa qualità o finalizzate ad altro, ringraziandolo sommessamente per il sommario processo alle intenzioni, mi premurerò nelle prossime occasioni di contattarlo preventivamente al fine di condividere con lui la migliore formulazione delle interrogazioni. Mi permetto di ricordare che le interrogazioni sono uno strumento a disposizione del Consigliere Comunale per svolgere le proprie funzioni di controllo e se le risposte mancano, sono incomplete, poco realistiche e inutili, mi domando cosa debba fare un consigliere di minoranza.
Nella sua teatrale risposta a mezzo stampa, il Sindaco si premura di decidere quali siano gli interessi e disinteressi celati nelle mie domande, quando risulterebbe molto più semplice, nonché di buon gusto, limitarsi a fornire le risposte al posto di giudicare i quesiti posti.
Si vede che Airoldi ha preso gusto a stare sul palcoscenico: “Non pago, il solerte consigliere, ha poi rivolto la sua attenzione a quello che ha definito un “presidio””, insiste il Primo cittadino nel cercare di prendere in giro la mia interrogazione. Forse tra un videomessaggio e una foto mentre passeggia per la città, il Sindaco non ha fatto caso che quella in questione non è una mia definizione, ma come tutti i cittadini l’ho appresa dagli articoli stampa che hanno definito quella manifestazione, appunto, come un “presidio”. Curioso che io insieme alla maggioranza dei cittadini siamo chiusi in casa ad osservare le stesse regole che Airoldi non perde occasioni di ricordare, mentre altri si permettono di organizzare “presidi” per la città.
Sono in trepida attesa di ricevere formale risposta alle due interrogazioni per capire se riceverò ufficialmente gli stessi contenuti, ma non capisco se la nota firmata dal signor Sindaco sia l’ennesima trovata del suo staff-ombra oppure anche stavolta sia farina del suo sacco.
Per concludere mi chiedo a cosa possa servire lo strumento dell’interrogazione se a precisa domanda il signor Sindaco afferma, in barba alla tanto sbandierata trasparenza amministrativa, che il consigliere avrà la risposta in occasione della futura esternazione di Airoldi. Non si capisce se è ormai talmente preso dal mondo dello spettacolo e non può più fare a meno di creare suspence per il suo nutrito e affezionato pubblico, o forse più prosaicamente fino ad oggi il Sindaco non ha maturato una sua opinione, non ha la minima idea di cosa proporre per la ex-ASL o vuole tenere nascosto un progetto che potrebbe essere osteggiato dalla minoranza e dalla cittadinanza?
Ne traggo una conclusione, riguardo lo stile del signor Sindaco Airoldi: le mie interrogazioni forse pongono domande di poco valore, alcune vengono trattate come se fossero scritte tanto per il gusto di disturbare e in ogni caso le risposte alle domande concrete arriveranno in futuro.
Secondo Lei, signor Sindaco, l’amministrazione Fagioli ha trattato da sudditi i saronnesi? Libero di pensarlo, e anche di esternarlo: siamo in democrazia. Mi ritengo altrettanto libero di affermare che la moral suasion, che avrebbe tranquillamente potuto definire “persuasione” e/o “rieducazione morale”, era stata comunicata alla cittadinanza come unica scelta alternativa alla sanzione. Alla sinistra progressista piace considerare i cittadini come un gregge da educare; non fa nulla per la scuola, ma vuole riscrivere la moralità a suo piacimento. È ovvio che nella massa, statisticamente, si trova una parte che metabolizza il concetto e ritiene di poter violare le regole anti-Covid senza neppure correre il rischio di una multa. È solo Lei il responsabile degli effetti della moral suasion, come Lei è il responsabile di aver cambiato drasticamente rotta dopo due mesi ed oggi chiede di sanzionare. Avesse pubblicamente minacciato le sanzioni e privatamente ordinato una certa tolleranza alla Polizia Locale, forse oggi avremmo qualche centinaio in meno di contagiati e piangeremmo qualche morto in meno.
Raffaele Fagioli, Capogruppo Lega Lombarda Saronno
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