Acqua quanto mi costi? Alfa fa il punto coi cittadini di Marnate e spiega gli aumenti in bolletta
I vertici dell'azienda che gestisce le reti idriche di (quasi) tutta la provincia hanno risposto alle domande di giornalisti e cittadini su diversi temi legati all'acqua: "Un sistema enorme e complesso che ha bisogno di investimenti"
L’avvento di Alfa, gestore unico delle reti idriche, fognarie e dei depuratori in provincia di Varese ha messo in luce la complessità del tema acqua e le tantissime incongruenze delle precedenti gestioni affidate ai singoli comuni. Basti pensare che ogni comune ha una tariffa idrica diversa, che la dispersione idrica è ancora altissima, che i tanti (troppi) depuratori della provincia funzionano così male da essere sotto procedura d’infrazione dell’Europa e hanno bisogno di interventi molto pesanti.
Sono questi alcuni degli aspetti emersi dalla serata di confronto tra i vertici di Alfa srl, la stampa locale e i cittadini sul gruppo facebook Sei di Marnate se… che si è svolta questa sera, lunedì, con una diretta durata un’ora e mezza, durante la quale si è parlato di bollette, depuratori, inquinamento delle acque, stato di salute delle reti idriche e fognarie a Marnate e non solo.
L’iniziativa, lanciata da uno degli amministratore del gruppo, Luca Calamari, ha visto la presenza del presidente di Alfa, Paolo Mazzucchelli, del direttore generale Michele Falcone e del direttore amministrativo Tommaso Bertani che hanno risposto alle domande dei giornalisti Orlando Mastrillo di Varesenews e Andrea Della Bella di Malpensa24 ma anche dei cittadini che erano collegati e hanno potuto intervenire in diretta.
Sul tema bollette è emerso che, nonostante i continui aumenti che si sono verificati negli ultimi anni con l’avvento del gestore unico, la Lombardia è tra le regioni italiane in cui le tariffe sono più basse. Il costo dell’acqua consumata da una famiglia media si aggira attorno ai 309 euro, in Toscana (la più cara d’Italia) 688 euro e in Molise solo 163. A Marnate 192 mila litri d’acqua all’anno costano 231,68 euro ma in provincia c’è chi paga cifre che si aggirano attorno ai 360 euro per lo stesso quantitativo: «Frutto di una gestione parcellizzata che stiamo cercando di portare, entro qualche anno, ad una tariffa unica per tutto il territorio» – ha spiegato Paolo Mazzucchelli.
Il direttore Bertani ha spiegato il perchè degli aumenti (il 6,5% all’anno negli ultimi 3 anni, ndr): «Con il gestore unico la tariffa è calcolata in base a paramentri che sono imposti da Arera (Agutorità di regolazione energia reti e ambiente) e dall’Ato (l’Ambito Territoriale Ottimale formato dai comuni della provincia) che hanno come obiettivo quello di fare in modo che l’azienda che gestisce la rete possa manutenere gli impianti che gestisce e possa fare investimenti per migliorarli».
Prima non era così perchè ogni comune gestiva gli investimenti anche attraverso la fiscalità generale e quindi non tutti i costi venivano scaricati direttamente sulla bolletta idrica: «In poche parole i cittadini pagavano lo stesso gli investimenti ma non se ne accorgevano direttamente». Il compito del gestore unico – come ha spiegato Mazzucchelli – era proprio quello di far venire alla luce i reali costi dell’acqua.
Durante la serata non si è parlato solo di bollette ma anche dello stato dell’arte dei depuratori, vera spina nel fianco della società pubblica. Il direttore generale Michele Falcone, infatti, ha spiegato che attualmente sui 72 impianti (piccoli e grandi) che Alfa ha acquisito in provincia di Varese ce ne sono 15 che sono in infrazione comunitaria: «Per questo abbiamo messo in campo 27 milioni di euro già da quest’anno per fare in modo che i depuratori facciano degnamente il loro lavoro e impattino il meno possibile sull’ambiente. Abbiamo trovato una situazione molto difficile figlia di una gestione in cui c’era un proprietario (Prealpi Servizi) e un gestore che spesso si ritrovavano a litigare esattamente come fa il padrone di casa con l’inquilino – ha spiegato Falcone – con il risultato che ogni intervento arrivava in ritardo».
Mazzucchelli ha annunciato che i primi interventi sui depuratori dell’asta dell’Olona partiranno quest’anno: «Per quanto riguarda l’impianto di Varese dobbiamo attendere la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) ma ci sono già interventi per 9,3 milioni di euro pronti. A Gornate Olona, c’è la situazione più difficile da gestire perchè si sono crepate due vasche. A Cairate l’area è stata già recintata e verranno effettuati interventi per 4,2 milioni. Infine per il depuratore di Olgiate Olona, che è molto problematico, è in corso la progettazione per risolvere il problema degli odori che è il più impellente».
Quando si potrà vedere un fiume pulito? Qui il presidente Mazzucchelli ha voluto precisare che non saranno tanto i depuratori a migliorare le acque del fiume quanto la sistemazione delle fognature in alcuni comuni nei quali, anche a causa di eventi metereologici sempre più estremi, riempiono gli sfioratori che poi sversano schiume nell’Olona: «Stiamo teleallarmando tutti gli sfioratori in modo da poter intervenire in tempo ed evitare che le acque scure finiscano nel fiume ad ogni evento atmosferico un po’ troppo forte».
Mazzucchelli ha anche chiesto ai cittadini di fare la propria parte: «Stiamo raccogliendo materiale fotografico per mostrare che cosa arriva dalle fogne: oltre a pannolini e assorbenti troviamo anche paraurti, cruscotti di auto e rifiuti di ogni genere che qualcuno pensa di smaltire nei tombini. Altro elemento che crea grossi problemi è l’olio di cucina ma anche di motore per non parlare di altri agenti chimici che stiamo monitorando con sonde che stiamo installato nei principali snodi fognari. Tutti questi elementi non possono essere trattati nei nostri impianti di depurazione e vanno eliminati a monte».
Infine spazio alle domande dei cittadini che hanno chiesto lumi sugli allacci fognari, sul problema legionella che si è verificato a Busto Arsizio negli scorsi mesi e sulla pulizia delle caditoie. Una serata che è servita a chiarire molti dubbi e che lo stesso presidente Mazzucchelli ha voluto fortemente anche in ottica di una maggiore trasparenza della società che è ancora in una fase tumultuosa di sviluppo (non si sono ancora concretizzati tutti i passaggi necessari a centrare l’obiettivo del gestore unico) ed è stata colpita da scandali giudiziari nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei Poveri.
Di seguito la diretta completa
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