Il grido d’allarme di Domenico: “Noi ambulanti abbandonati”
L'appello di Domenico, ambulante su aree pubbliche e cittadino di Saronno da 13 anni, senza lavoro da febbraio causa Covid: "A bar e ristoranti della città sono stati dati contributi importanti, a noi no. E' un sistema che non funziona"
![Generica 2020](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2020/12/generica-2020-1194904.610x431.jpg)
«Sono stati dati aiuti a bar e ristoranti di Saronno, ma non ai suoi ambulanti». È il grido d’allarme di Domenico, 42 anni, ambulante su aree pubbliche con attestato rilasciato dal Comune di Saronno, dove risiede da 13 anni.
Domenico si è rivolto a SaronnoNews lanciando un appello circa la sua situazione e quella della sua categoria. Causa Covid si trova senza lavoro da fine febbraio, periodo in cui è esplosa l’emergenza sanitaria. L’annullamento di fiere ed eventi di vario tipo non gli ha permesso di continuare la sua attività di ambulante.
Si è rivolto ai Servizi Sociali e ha ricevuto aiuti dal Comune, che gli ha erogato dei buoni spesa nei mesi di ottobre e novembre: contributi che, a detta sua, rispetto agli aiuti chiesti in un periodo così difficile non sono comunque stati sufficienti per sostenere una categoria duramente colpita dalla crisi e che Domenico ritiene sia stata più trascurata rispetto agli esercizi commerciali della città.
«Ho 42 anni, partita iva, risiedo a Saronno da 13 anni e da febbraio sono senza lavoro a causa del Covid – spiega Domenico -. Mi sono rivolti ai Servizi Sociali del Comune e mi hanno dato solo dei buoni spesa per ottobre e novembre. A dicembre il bando è stato riaperto e ho rifatto domanda, ma nulla. A bar e commercianti hanno dato dei contributi, ma a noi ambulanti di Saronno no. Io ho licenza di ambulante rilasciata dal Comune e sono un cittadino residente in città da anni: che differenza c’è tra un bar, un ristorante o un ambulante? Ho visto sull’albo pretorio la graduatoria dei contributi, sono dati pubblici e sotto l’occhio di tutti. Gli esercizi commerciali hanno avuto aiuti di gran lunga maggiori rispetto a quelli dati alla nostra categoria».
Domenico fa quindi appello per chiedere un sostegno maggiore da parte dell’amministrazione comunale agli ambulanti, penalizzati dalla crisi legata alla pandemia in modo decisamente rilevante.
«La mia è una situazione complicata perché sono separato e con un bambino di 7 anni da mantenere. Fino ad ora me la sono sempre cavata e riesco comunque a tirare avanti, ma non è una situazione stabile. A prescindere da casi specifici come il mio, mi chiedo: se c’è una famiglia numerosa che non ha soldi per pagarsi il pane, quanto deve aspettare per ricevere degli aiuti?».
«Ormai è quasi un anno che non lavoro più – conclude Domenico -. Ed è un anno che continuo a pensare: chi mi aiuta? È possibile che per noi ambulanti non ci siano misure di sostegno? È un sistema che non funziona».
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